Simbolismo in letteratura: riassunto ed esempi

Il Simbolismo è un movimento culturale e letterario che nacque in Francia nel XIX secolo. Esso influenzò le correnti letterarie delle altre nazioni europee dando vita ad un nuovo tipo di poesia molto diversa da quella del Realismo dell’Ottocento.

Simbolismo
Simbolismo: immagine tratta dal libro di Michael Gibson

Le Symbolisme

Il 18 settembre 1886 il poeta francese di origini greche Jean Moréas pubblicò su Le Figaro un articolo dal titolo Le Symbolisme. Esso venne poi considerato il manifesto poetico di una nuova e omonima corrente letteraria.

«Nemica della didattica, della declamazione, del falso sensibilismo, della descrizione oggettiva, la poesia simbolista cerca di: rivestire l’Idea di una forma sensibile. […] L’Idea, dal canto suo, non deve affatto lasciarsi scorgere priva dei sontuosi paludamenti delle analogie esterne, poiché il carattere peculiare dell’arte simbolista consiste nel non approdare alla concezione dell’idea in sé.»

Jean Moréas, Le Symbolisme, Le Figaro, 18 settembre 1886

Lo scopo di questo nuovo tipo di poesia era porre l’attenzione non più sul reale e sulla sua oggettività, bensì sull’interiorità e le sensazioni personali degli autori.

Insieme al Decadentismo, del quale è considerato una parte importante, il Simbolismo cambiò completamente il corso della letteratura del XX secolo.

Simbolismo: idee e temi più importanti

Prima di tutto è opportuno definire che cosa sia un simbolo: per i simbolisti, questo concetto  non si riferisce più all’allegoria medievale, per cui un oggetto-animale-persona erano il simbolo di qualcosa di facilmente identificabile e con un significato condiviso da tutti.

Ora i simboli diventano qualcosa di indefinito e indeterminato: il simbolo non viene associato ad un significato immediatamente comprensibile. Anzi. Spesso resta impossibile da decifrare dalla maggior parte delle persone.

Il poeta è quindi colui che riesce a cogliere questi simboli e a trasferirli nelle sue opere, seguendo un stile che sia allusivo ed evocativo.

L’idea di base dei poeti simbolisti è che lo scrittore non deve più riprodurre la realtà così com’è in maniera oggettiva. Deve invece cercare di andare più a fondo, alludendo alla realtà più profonda che non può essere colta da tutte le persone.

Tutto iniziava a cambiare, sia da un punto di vista storico che intellettuale: per questo motivo anche la poesia e la letteratura risentono di questi cambiamenti e si adeguano, creando nuovi stili e scegliendo nuove tematiche – non più reali ma soggettive-interiori.

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Gli esponenti principali del Simbolismo

Il punto di partenza del Simbolismo è considerato il celebre sonetto di Charles Baudelaire Corrispondenze. Questa poesia segnerebbe essa stessa un manifesto di questa nuova poetica.

Corrispondenze, poesia di Baudelaire
Corrispondenze, poesia di Baudelaire

La Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che son vivi,
una foresta di simboli che l’uomo
attraversa nel raggio dei loro sguardi familiari.

Come echi che a lungo e da lontano
tendono a un’unità profonda e buia
grande come le tenebre o la luce
i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.

Profumi freschi come la pelle d’un bambino,
vellutati come l’oboe e verdi come i prati,
altri d’una corrotta, trionfante ricchezza

che tende a propagarsi senza fine – così
l’ambra e il muschio, l’incenso e il benzoino
a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi.

La Natura viene considerata come un tempio da cui, tra tante foreste di simboli, escono parole confuse: esistono cioè una serie di legami che solo il poeta può cogliere e decifrare. Ed il poeta trasferisce il loro messaggio nelle sue poesie.

Baudelaire è quindi considerato l’iniziatore di questo nuovo genere poetico. Ma a lui si uniscono, negli anni Settanta dell’Ottocento, altri poeti francesi tra cui:

  • Paul Verlaine, che paragona le parole ad una musica;
  • Arthur Rimbaud, la cui lirica Battello ebbro descrive la realtà in modo simbolico;
  • Stephane Mallarmé che utilizza anche figure mitologiche che diventano simboli del desiderio.

Questa nuova corrente poi si espresse anche attraverso diverse riviste, come ad esempio «La Plume» (1889).

Molti altri poeti successivi si ispireranno al Simbolismo francese, tra cui tutti i poeti decadenti italiani ma anche Giuseppe Ungaretti e altri esponenti dell’Ermetismo nel primo Novecento.

I rapporti con le altre arti

Il Simbolismo nel tempo si diffonde anche in altri campi: in musica le opere diventano sempre più lontane dalla realtà oggettiva, basti pensare a Richard Wagner e Claude Debussy – che conobbe Mallarmé personalmente.

Claude Debussy
Claude Debussy

Nel campo della pittura nasce un movimento neo-impressionista che mira alla ricerca di un collegamento tra la realtà e le sensazioni oggettive. Portavoce di questa corrente furono Gustave Moreau e Odilon Redon.

Lo scrittore francese Gustave Kahn ha definito così lo scopo dell’arte simbolista:

«oggettivizzare il soggettivo piuttosto che soggettivizzare l’oggettivo».

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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