Quer pasticciaccio brutto de via Merulana: riassunto, commento e breve analisi

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è uno dei romanzi più importanti dello scrittore Carlo Emilio Gadda, importante autore della letteratura italiana del Novecento. Gadda nacque a Milano nel 1893. Da giovane subì la grave perdita del padre, a seguito della quale la madre, ricca signora della borghesia lombarda, costrinse i figli a lavorare duramente pur di mantenere un alto tenore di vita. Venne chiamato alle armi e partecipò alla Prima Guerra Mondiale, un’esperienza che lo formò profondamente. Gadda si laureò poi in ingegneria e svolse la professione all’ estero per alcuni anni, prima di rientrare definitivamente in patria intorno agli anni ’50. È di questo periodo la sua più intensa produzione e, grazie al successo ottenuto, si dedicò completamente alla letteratura fino alla morte, avvenuta nel 1973.

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana - Carlo Emilio Gadda
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana: l’immagine di una copertina del libro e una foto dell’autore Carlo Emilio Gadda

L’opera di Gadda

Le opere di Gadda non sono facilmente classificabili in generi ben precisi e la loro stessa organizzazione risulta molto complessa. Gadda infatti scrisse appunti, diari, meditazioni quasi tutte disorganiche ed incomplete. Tra gli scritti narrativi si ricordano: Giornale di guerra e di prigionia (1955), il saggio Eros e Priapo (1967), l’Adalgisa (1943) e i veri e propri romanzi quali La cognizione del dolore (1963)  e Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957).

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Gadda inizia a scrivere Quer pasticciaccio all’inizio del 1946, prendendo spunto da un caso di cronaca apparso sui giornali. Il romanzo parte proprio come risoluzione di un crimine e quindi come giallo. Nel 1946 escono cinque puntate sulla rivista «Letteratura» e ci vorranno più di dieci anni per l’edizione completa e definitiva, uscita nel 1957 dopo molteplici revisioni.

Il titolo allude sia alla difficile risoluzione del giallo presente nel romanzo che al caos della realtà (pasticciaccio). Via Merulana è una famosa strada della Roma bene, il palazzo è detto “Palazzo del Ori” ed è situato nei pressi del Colosseo.

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Riassunto

La vicenda è ambientata nel 1927 e narra la storia di Francesco Ingravallo (detto Ciccio), commissario della Squadra Mobile di Roma, che sta indagando su un furto di gioielli avvenuto ai danni della contessa Menegazzi, in via Merulana. Trascorsi pochi giorni dal fatto, il commissario incappa in un caso di omicidio: viene trovata sgozzata Liliana Balducci, una signora che abitava di fronte all’appartamento dove era avvenuto il furto.

La donna, al cui fascino non era insensibile Ciccio Ingravallo, era spesso malinconica e, a causa dell’impossibilità di avere figli e si circondava spesso di serve, che diventavano sue nipoti acquisite. Il primo sospettato del delitto sembrava essere un cugino, Giuliano Valdarena, che viene però scagionato e le indagini si spostano sulle relazioni torbide tra la Balducci e le sue “nipoti”.

Finale

Intanto Ingravallo trova una pista anche per il furto dei gioielli, anche se non è detto che i due fatti siano collegati tra di loro: i sospetti cadono su un ragazzo che indossa una sciarpa verde e alcuni suoi compagni e presunti complici. Ma nessuno degli indagati, neanche Assunta Crocchiapani, cameriera della Balducci, può essere considerato l’assassino e il giallo resta così irrisolto.

Breve analisi

Ingravallo non segue una pista lineare per la ricerca del colpevole perché non crede nella linearità dei fatti e del corso storico. Il romanzo diventa un pastiche, un intrigo di eventi dai quali poi è impossibile uscirne. Anche il linguaggio utilizzato è un pastiche, ovvero un misto di registri differenti: l’autore passa continuamente dal dialetto molisano a quello romano, ai linguaggi tecnico-scientifici, rendendo la narrazione di complessa lettura.

Gadda, in questa che può essere considerata la sua opera principale, ha voluto rappresentare la realtà seguendo la verosimiglianza dei fatti quasi come un narratore realista ma, scegliendo come finale la impossibile risoluzione dei casi, ha dipinto in chiave tragicomica gli eventi umani e l’impossibilità da parte dell’uomo di comprenderli.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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