Ritratto da Giovane, analisi dell’opera di Antonello da Messina

Ritratto da giovane, indicato in lingua inglese come Portrait of a Man, è un’opera di Antonello da Messina. Generalmente si ritiene che l’opera sia stata realizzata fra il 1472 e il 1473. Tuttavia alcuni hanno contestato questa datazione ritenendo più plausibile che Antonello abbia dipinto il ritratto quando si trovava già a Venezia, sotto l’influsso dei dipinti di Giovanni Bellini.

Ritratto da Giovane, quadro di Antonello da Messina
Ritratto da Giovane, quadro di Antonello da Messina, 1472-1473. Olio su tavola su compensato. 27,5×21 cm. Museo Nacional Thyssen-Bornmisza, Madrid (Spagna)

Ritratto da giovane, descrizione del quadro

Di questo dipinto di Antonello, colpisce l’acutezza dello sguardo che il soggetto esprime. In questa scelta tecnica e stilistica il pittore dimostra un talento straordinario: in essa si può immaginare l’influenza della sua esperienza veneziana.

Ad ogni modo ci troviamo di fronte ad un dipinto straordinario in cui il dettaglio è portato a capolavoro.

Oltre all’espressione del soggetto che ci induce a ragionare sulla sua caratura psicologica e sulla sua bellezza espressiva, possiamo ammirare i particolari delle pieghe degli occhi, le sopracciglia in cui appaiono dipinti i singoli peli, la bocca dipinta con un tratto asciutto, essenziale. Quest’ultimo elemento ci costringe ad ammirare la capacità di Antonello di rendere anche un tratto così riconosciuto non banale.

Infine le ciocche dei capelli, le quali sembrano vere tanto sono dettagliati quasi i singoli capelli. E non sembra un’esagerazione pensare che il ritratto sia talmente vivido da sembrare così reale e intenso come una scultura.

Il dettaglio ingrandito degli occhi, delle sopracciglia e dei capelli

La luce

L’elemento della luce costituisce un altro protagonista dell’opera, come lo sono la linearità delle forme e la precisione dei singoli dettagli. La luce ci mostra gli zigomi del volto; fa risaltare le sopracciglia, illumina le pieghe incredibilmente dettagliate del colletto della camicia e fa risaltare il nodo che sul petto chiude il vestito.

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Sempre a luce, come in un’esposizione continua e mobile ci mostra i muscoli del collo e risalta alcune ciocche dei capelli.

Infine è da notare lo sguardo esaltato dalla luce: in esso si vede il colore degli occhi ma soprattutto la forza psicologica del personaggio che sembra guardarci, osservarci con un piglio sicuro e curioso.

Analisi dell’opera con commento video

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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