Quali sono i colori primari, secondari e terziari?
Il colore può essere definito come la percezione visiva di una radiazione luminosa di determinate lunghezze d’onda. Queste ultime vengono interpretate dal nostro cervello come i vari colori dello spettro visibile, ovvero tutti i colori che l’occhio umano è in grado di percepire. Il termine colore deriva dal latino colorem, affine a celare, ovvero “nascondere”.
In termini pratici, poiché a ciascuna frequenza del visibile è associato un determinato colore, un oggetto di colore verde riflette la radiazione verde ed assorbe quelle degli altri colori, un oggetto di colore rosso riflette la radiazione rossa ed assorbe quelle degli altri colori; un oggetto di colore nero, invece, assorbe tutte le radiazioni e non ne riflette nessuna, mentre un oggetto bianco riflette tutte le radiazioni.
Approfondimento
Classificazione dei colori
In pittura, i colori vengono classificati in primari, secondari, terziari.
I colori primari (sottrattivi) sono colori fondamentali perché non si possono ottenere dalla mescolanza di nessun altro colore e sono il rosso (magenta), il blu (ciano) e il giallo. Dai colori primari si ottengono, mescolandoli, tutti gli altri. Insieme al nero e al bianco, i colori primari rappresentano la tavolozza essenziale di un pittore.
I colori secondari si ottengono mescolando tra loro due colori primari in uguali quantità. Ogni coppia di colori primari mescolati genera un colore secondario, in questo modo:
- giallo + rosso = arancione
- giallo + blu = verde
- rosso + blu = viola
I colori terziari si ottengono dalla mescolanza di colori primari in diverse parti, come per esempio:
- blu + rosso + rosso = rosso violaceo
- blu + giallo + giallo = verde giallognolo
- rosso + blu + blu = viola bluastro
- rosso + giallo + giallo = giallo aranciato
- giallo + blu + blu = blu verdastro
- giallo + rosso + rosso = rosso aranciato
L’intensità del colore e la sua cromia potrà essere più o meno accesa, a seconda della percentuale dei colori mescolati. Variando questa misura in rapporto percentuale, cambierà anche l’intensità del colore e si otterranno così infinite sfumature.
Il cerchio cromatico di Itten
Johannes Itten, pittore, scrittore e designer svizzero, considerato un teorico del colore, nel 1961 realizzò un cerchio cromatico per rappresentare i colori primari e i colori derivati dalle loro mescolanze. Il cerchio di Itten ci fa comprendere meglio il rapporto tra primari, secondari, terziari e complementari. Al centro del cerchio troviamo i tre colori primari; intorno ai primari, ci sono i tre colori secondari, ottenuti dalla mescolanza dei primari; nel cerchio esterno sono riportati i primari, i secondari e i terziari, questi ultimi ottenuti da ulteriori mescolanze. I colori complementari sono diametralmente opposti l’uno all’altro. Nel cerchio di Itten non sono inclusi il bianco e il nero, considerati “non colori”.
Colori complementari
Si definisce colore complementare di un dato colore quello che gli è opposto nella ruota cromatica. I colori complementari sono quindi coppie di colori formate da un colore primario e uno secondario che, accostati, producono un effetto di massimo contrasto cromatico. Da questo se ne deduce che:
- il colore complementare del giallo è il viola e viceversa
- il colore complementare del rosso è il verde e viceversa
- il colore complementare del blu è l’arancione e viceversa
Colori caldi e colori freddi
I colori possono essere anche suddivisi in base alla sensazione che provocano su chi li osserva. Rosso, giallo e arancione sono in genere considerati colori caldi, poiché vengono associati alla luce del Sole, al calore, all’energia, alla passione; blu, verde e viola evocano il freddo, il mare, il cielo, la calma, il riposo, la meditazione e vengono definiti colori freddi. Ovviamente, se un viola è tendente al rosso viene considerato caldo, mentre un viola in cui predomina il blu è freddo.
I colori dell’arcobaleno
Un familiare fenomeno meteorologico che ci permette di vedere tutti i colori prodotti da un raggio di luce visibile di una precisa lunghezza d’onda è l’arcobaleno, al quale si aggiunge l’indaco, che altro non è che una sfumatura tra il blu ed il viola.
La cromoterapia
Lo studio della luce e dei colori ha portato, nel corso dei secoli, alla consapevolezza dell’effetto che essi hanno sull’essere umano. I colori vengono infatti utilizzati a fini terapeutici, per il mantenimento del benessere psico-fisico e la cura di disturbi e malesseri, nella cosiddetta cromoterapia, che fa parte della “medicina alternativa”.
Daltonismo
L’anomalia nella percezione di uno o più colori, come il rosso, il verde o il blu è detta daltonismo. Le persone daltoniche confondono, per esempio, sfumature di rosso con quelle di verde: il soggetto non riesce a distinguere i due colori perché le lunghezze d’onda del rosso e del verde sono percepite come identiche. Per una spiegazione più dettagliata, si rimanda alla lettura dell’articolo: “Come vedono i daltonici e cos’è il daltonismo?”.