Con le pive nel sacco: significato e origini del modo di dire

Significa subire una disfatta, restare delusi da qualcosa che non si è ottenuto, ritirarsi umiliati per non aver raggiunto il proprio obiettivo. È l’espressione con le pive nel sacco: essa si lega sempre a verbi di movimento. In italiano diciamo “andarsene con le pive nel sacco” oppure “ritirarsi con le pive nel sacco”.

Origine del modo di dire: partiamo dalle “pive”

Prima di giungere a spiegare l’origine di questo modo di dire, è corretto fare un passaggio sul termine pive. E’ una parola che poco avremmo sentito. O per lo meno è un termine che raramente abbiamo avuto modo di pronunciare, fatta eccezione per la formula che stiamo analizzando.

La parola “pive” indica in senso ampio qualunque tipo di cornamusa.

In senso più stretto, poi, con pive si indica il piffero o il gruppo di pifferi.

In ogni caso, in linea generica, quando diciamo “pive” ci riferiamo a un gruppo di vari strumenti musicali a fiato.

Militari suonatori di cornamuse durante una manifestazione di paese
Militari suonatori di cornamuse durante una manifestazione di paese

Quando le pive restano nel sacco: 1ª versione

La prima e probabilmente più accreditata spiegazione del modo di dire “con le pive nel sacco” deriverebbe da una usanza militare.

In caso di vittoria militare, infatti, accadeva che un componente deputato del battaglione suonasse la tromba o la cornamusa. Lo faceva, in particolare, durante la marcia di trionfo.

Quando allora le pive restavano nel sacco?

Per la sconfitta.

In quel caso, infatti, l’esercito battuto si ritirava in pieno silenzio senza suonare gli strumenti musicali. Le pive, a quel punto, restavano nelle apposite custodie, nei sacchi.

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Oltre lo scenario militare: 2ª versione

Esiste anche una seconda versione in merito alla spiegazione del modo di dire “con le pive nel sacco” : è una lettura di questo modo di dire che non ha a che fare con i soldati, vincenti o perdenti che siano.

Lo scenario è quello – molto più accogliente e pacifico – del Natale; i protagonisti sono gli zampognari.

Durante le festività natalizia, come uso ancora in alcune zone del Paese, gli zampognari girano per le strade suonando cornamuse per raccogliere denaro, casa per casa.

Zampognari durante il periodo natalizio
Zampognari durante il periodo natalizio

Anticamente questa usanza prevedeva che i cittadini ricambiassero non solo con denaro, ma anche con cibo o vestiti, che venivano ceduti ai suonatori dentro sacchi di iuta.

Succedeva che solo quando il sacco era semivuoto lo zampognaro avesse lo spazio per riporre lo strumento.

Anche lui, deluso di quanto poco avesse ottenuto col suo giro, se ne tornava a casa … con la piva nel sacco.

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Maria Cristina Costanza

Maria Cristina Costanza è nata a Catania il 28 gennaio 1984. Lascia la Sicilia a 18 anni per trasferirsi a Roma, dove si laurea in Comunicazione a La Sapienza. Sin da studentessa si orienta verso il giornalismo culturale collaborando con settimanali on line, webzine e webtv, prima a Roma poi a Perugia e Orvieto, dove vive attualmente. Dal 2015 è giornalista pubblicista. Col giornalismo, coltiva la sua 'altra' passione: la danza. Forte di quasi 20 anni di studio fra Catania, Roma, Perugia e New York oggi è insegnante di danza contemporanea e classica a Orvieto.

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