Magritte, Gli Amanti
Gli Amanti è uno dei capolavori di René Magritte che realizzò il dipinto nel 1928 utilizzando la tecnica ad olio su tela. Il quadro misura 54 cm x 73 cm. Esistono due quadri uguali, due versioni realizzate lo stesso anno da Magritte ed esposte in due musei diversi, la National Gallery of Australia e il MoMA di New York. Nel quadro appaiono un uomo e una donna che si baciano con i volti coperti da due veli bianchi. Il loro non può essere un bacio completo ma solo il tentativo di un incontro d’amore represso e ostacolato.
Analisi dell’opera
Proprio il fatto che i due volti siano coperti e quindi impediti nel loro desiderio genera nello spettatore una sensazione di inquietudine e di pena. Il fatto poi che i due amanti siano anonimi e in un certo senso raggelati dalla costrizione del velo bianco, dà al quadro una forza repressa, che lo rende magnetico e per questo così popolare. Infatti, Gli Amanti , è una delle tele più conosciute di Magritte.
Inoltre vi è un legame forte con il tema della morte, che in questo quadro è unito ad un senso onirico di timore e vuoto generato dall’impossibile comunione dei due volti. I veli bianchi richiamano, infatti, il sudario o comunque un panno messo per coprire i volti di due persone morte.
Ma può essere questa la scelta dell’autore, così drastica e drammatica?
Probabilmente la ricerca di un’ assenza di linguaggio, che Magritte voleva esprimente annullando e comprendo l’espressività dei volti, era la sua primaria intenzione, proprio per poter generare molteplici interpretazioni sul linguaggio del corpo e dell’anima che in questo dipinto sono rappresentate da una tensione estrema.
Il rigore classicista dell’opera Gli Amanti, che richiama alcuni quadri di De Chirico, e che si nota in particolare nel disegno dello sfondo e nel rosso del muro, è in contrasto con la mobilità dei veli suscitati dai chiaroscuri, che sono l’unica espressione della tensione dei due amanti.