Blu di cielo (quadro di Kandinskij)
Blu di cielo venne dipinto nell’anno in cui i nazisti occuparono la Francia, nel 1940. In quel periodo Kandinskij viveva a Parigi e questo quadro rappresenta il punto più alto della sua produzione francese.
Vasilij Kandinskij, nell’arco della sua vita, aveva dovuto fuggire da altre guerre e da altre persecuzioni. Pertanto non volle lasciare la Francia ma preferì affrontare, insieme ad altri artisti e intellettuali, i drammatici cambiamenti della capitale francese. Morirà prima della fine della guerra.
Questo capolavoro rappresenta il periodo “biomorfo”, durante il quale l’artista studiò e approfondì la biologia e in particolare il mondo invisibile dei microorganismi. Le forme di questi organismi furono l’ispirazione per dipingere creature variegate che riportano tracce di insetti, meduse e creature di origine terrestre e acquatica.
Un altro esempio caratteristico di questo periodo è il dipinto Forme nere su bianco ma è con Blu di cielo che Kandinskij riesce a sintetizzare, con straorinario talento visivo, i suoi nuovi studi. Attraverso questa pittura Kandinskij ci mostra un mondo sconosciuto, penetra con i suoi occhi all’interno della sostanza della vita invisibile e ci restituisce una visione originale che va al di là di ciò che l’occhio riesce a mostrarci.
La pittura biomorfa, come tutta la pittura di Kandinsky, è un mezzo per mostrare un’altra realtà. Non solo una visione onirica e fantastica del mondo del pittore ma un coinvolgimento pieno dello spettatore, che attraverso i sensi viene proiettato in un’altra realtà. Le immagini pulsano e gli organismi sembrano formicolare davanti allo sguardo dell’osservatore. Gli esseri volteggiano in un cielo blu che sembra avere la consistenza della nebbia. Non vi è alcuna limitazione nel loro volare, sono liberi di muoversi senza limitazioni geometriche.
In altri quadri, invece, strutture di diversa grandezza limitano lo spazio degli organismi, come ad esempio in Divisione Unità, dipinto nel 1934. Lo sfondo blu crea una patina metafisica attraverso la quale si apre un metaforico collegamento fra due mondi, quello reale e più immediato, in cui tali figure vengono osservate al microscopio e quello surreale e immaginifico ma tanto vero quanto è intenso lo sguardo di Kandinsky.