The Witch (recensione del film, 2016)

The Witch” (scritto e stilizzato anche come The VVitch è un film horror-storico del 2015, diretto da Robert Eggers. Presentato per la prima volta al Sundance Film Festival 2015, è stato distribuito dal 2016 ottenendo molti successi. Nella parte finale si legge che il film è derivato direttamente da «giornali, diari e resoconti giudiziari del tempo (XVI secolo)».

The Witch
The Witch

Trama del film

Una famiglia governata da un padre eccessivamente devoto alla sua fede e da una madre austera, viene bandita dalla colonia in cui risiedono. Siamo nel 1630 e ci troviamo in un’America ancora in gran parte da colonizzare.

La comunità è formata da inglesi che credono nella loro rinascita in un nuovo mondo per volere di Dio. Ma William, il padre della famiglia scacciata, è troppo ligio alle regole della Bibbia e incorre nell’incomprensione della sua comunità. Fiero e sprezzante accetta di essere bandito e cerca un altro posto in cui vivere.

Una terra ai limiti di un bosco sembra perfetta per iniziare una nuova vita con la moglie Katherine e i loro cinque figli. Ma dopo qualche tempo un fatto sconvolge le loro vite.

Il figlio più piccolo, Samuel, viene rapito sotto gli occhi della sorella Thomasin. Una donna con un mantello rosso lo sottrae in un secondo, mentre la ragazza ha gli occhi chiusi per divertire il fratellino.

Si pensa che possa essere stato un lupo oppure, il peggio che la mente possa concepire, e cioè che sia stata Thomasin a liberarsene, magari perché gelosa dell’ultimo arrivato. La famiglia è sconvolta dall’accaduto e i sospetti cominciano ad annebbiare le menti in un crescendo di tensione.

Caleb, il secondogenito, cerca il fratellino ai bordi del bosco, perché gli è vietato entrarci, ma non lo trova. Da quel momento succedono cose che turbano tutti.

Thomasin, accusata dalla sorellina di essere una strega, per gioco ammette di aver sacrificato il fratello.

Il raccolto marcisce, togliendo alla famiglia qualsiasi forma di sostentamento. Caleb scompare nel bosco mentre cerca di trovare del cibo. Il padre devoto ma impaurito, perde la testa e tutto precipita in un incubo terribile.

Oh Signore, la preghiera ho cominciato. Aiutami e lascerò il mio peccato. La penitenza ho dentro di me e quindi mi rivolgerò a te. Nessuno la mia fede può incrinare […] Oh Signore, la preghiera ho cominciato. Aiutami e lascerò il mio peccato. La penitenza ho dentro di me e quindi mi rivolgerò a te. (Caleb)

Trailer italiano del film The Witch

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The Witch, poster e locandina
The Witch, poster e locandina del film

Recensione e commento

The Witch regge la prova di una trama che poteva scadere nella banalità. L’ambientazione e la scandalosa indagine sul male che si espande come un veleno, facendo leva sulle debolezze umane, costruiscono una trama credibile. Essa, fino all’ultimo, tiene alta la tensione e il senso di smarrimento.

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Il regista Robert Eggers è in una condizione creativa felice, in cui l’orrore è sempre sussurrato e mai mostrato, se non verso la fine. Ciò che fa paura è il non detto. Ciò che si cela dietro al terrore è l’angoscia della fragilità umana. Questa si scontra contro il proprio male, la radice che tutti ci portiamo dentro.

Buona prova per gli attori ma soprattutto per lo sceneggiatore e per il regista che cercano le sfumature, tenendo alta la tensione fino ad un finale non scontato.

Il male è un tema abusato, per non parlare del diavolo. Tuttavia in questo film le sfumature del racconto salvano dalle banalità. Sicuramente grazie alla determinazione del regista che non vuole mai allentare la tensione né cercare scorciatoie. Ma anche alla trama che nella sua semplicità mostra lo scandalo del male.

La violenza, il male, l’oltraggio, l’assassinio, sono nomi e significati abusati quanto le parole pace e amore. Tuttavia il mondo e la storia dell’umanità – potremmo dire anche del pianeta – si sorreggono sulla violenza  e la sopraffazione, quanto sull’amore e la pace.

Allora perché si parla soprattutto del male, e per quale motivo questo termine non sembra mai saziare? Un film come questo, lungi dal dare una risposta tanto profonda, mostra però i motivi per i quali il fascino del diabolico attrae ancora, e si può raccontare con originalità.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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