Stelle e pianeti: differenze ed etimologie dei termini

Quali sono le differenze tra stelle e pianeti? Una stella viene definita in astronomia come un corpo celeste dotato di luce propria, formato da materia allo stato di plasma, che genera energia nel proprio nucleo attraverso processi di fusione nucleare, che liberano l’energia che noi vediamo sotto forma di luce stellare.

Proxima Centauri
La stella Proxima Centauri, ripresa dal telescopio spaziale Hubble. Credit: NASA and ESA

La stella più vicina a noi è il Sole, che si trova ad una distanza media dalla Terra di 150 milioni di Km ed è al centro del nostro Sistema Solare; la maggior parte delle altre stelle risultano visibili soltanto durante la notte. Gruppi densi di stelle formano gli ammassi stellari, che a loro volta, raggruppati insieme a stelle singole, polveri e gas, formano le galassie.

Un pianeta viene definito come un corpo celeste che, a differenza di una stella, non produce energia tramite fusione nucleare, non brilla di luce propria ed ha una massa sufficiente a conferirgli una forma sferoidale. Brilla invece di luce riflessa dalla stella attorno a cui orbita. Le stelle producono luce e calore, i pianeti vengono invece illuminati e riscaldati.

Giove
Il pianeta Giove, ripreso dal telescopio spaziale Hubble. Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (AURA/STScI)

Un pianeta inoltre ha una massa relativamente piccola ed una temperatura minore di una stella; le alte temperature delle stelle permettono infatti di attivare le reazioni di fusione nucleare che generano energia e quindi luce.

Per essere definito pianeta, un corpo celeste deve inoltre avere una dominanza gravitazionale, ovvero deve essere in grado di mantenere libera la propria fascia orbitale da altri corpi celesti di dimensioni simili o superiori; nella propria zona orbitale, non orbiteranno cioè altri corpi di dimensioni comparabili a quelle del pianeta che non siano suoi satelliti.

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La dominanza orbitale è la caratteristica che distingue i pianeti dai pianeti nani. Per questo motivo, il congresso dell’Unione Astronomica Internazionale ha deciso di riclassificare Plutone come pianeta nano.

Che siano stelle o pianeti, ammassi stellari o galassie, il telescopio spaziale Hubble ha aiutato gli esseri umani a perfezionarne la visione, con le sue numerose scoperte e le centinaia di migliaia di immagini astronomiche eccezionali.

Etimologia

Sino agli inizi del XX secolo, le etimologie accreditate per il termine stella erano due: la prima sosteneva che derivasse dal latino stella (sterla) da sterula, che a sua volta deriverebbe dalla radice sanscrita sit- con significato di spargere; quindi stella significherebbe “sparsa per il firmamento“. La seconda ipotesi riteneva invece che il termine derivasse dall’arcaico astella, a sua volta derivato dal greco astér (in latino astrum), con radice as-; secondo questa etimologia, stella significherebbe “che scaglia” (raggi di luce).

Il termine pianeta deriva dal greco antico plànētes astéres, ovvero “stelle vagabonde“, poiché nell’antichità venivano considerati tali tutti i corpi celesti che si spostavano nel cielo notturno rispetto allo sfondo delle stelle considerate fisse.

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