Spezzare una lancia: da dove deriva il modo di dire
Approfondimento
Il significato
Usare l’espressione “spezzare una lancia a favore di” significa oggi, in via generale, sostenere. Volendo rintracciare situazioni più specifiche, possiamo notare come questo modo di dire sia molto in uso nella dimostrazione di un supporto a livello verbale verso una tesi o una persona che si fa portatore di una tesi.
L’espressione spezzare una lancia può essere utilizzata anche nell’accezione di aggiungere una nota positiva nella discussione sulla persona stessa, più generalmente, e sulla sua stessa reputazione. Insomma, con l’utilizzo di questo modo di dire, ci facciamo sostenitori di qualcuno o qualcosa che richiamiamo, perché pertinente, nel nostro discorso.
Spezzare una lancia: quanto ha viaggiato questa espressione?
Questa espressione ha fatto un lunghissimo viaggio nel tempo. Senza saperlo quando diciamo “spezzare una lancia a favore di” andiamo a smuovere un capitolo della storia umana ormai lontanissimo. Si tratta del mondo delle corti, dei signori e dei loro cavalieri. Parliamo del Medioevo.
Quali lance e a difesa di chi
Divenire cavalieri, nel Medioevo, significava abbracciare un codice di comportamento ben specifico e, altresì, uno stile di vita particolare. I cavalieri, infatti, venivano investiti di una serie di doveri fra cui, in primis, quello di difendere il proprio sovrano. Ma non si trattava solo di questo.
Quella del cavaliere – pensiamo anche nella letteratura – è la figura che simboleggia il valore e, per traslato, la difesa dei più deboli, che fossero più o meno impegnati nella battaglia.
Questo atteggiamento insito nella figura del cavaliere rende bene a livello iconico l’idea del lanciarsi avanti nella battaglia, contro il nemico, con una foga tale da spezzare la propria lancia.
Perché?
Per difendere, per sostenere ora il sovrano, ora chi veniva vessato in vario modo da quello che ben presto diveniva il nemico.
In battaglia e non solo
Tale prassi, tutta interna al ruolo del cavaliere, si può legare non solo al momento puro e utile della battaglia, ma anche a quello dei tornei medievali, delle giostre, dell’esercizio delle armi. In questo quadro, l’espressione spezzare una lancia assume una sfaccettatura in più.
Resta sempre valido il principio di lanciarsi a difesa di qualcuno al punto da spezzare la lancia, ma si insidia anche il significato più ampio, ma più realistico, del lanciare la sfida stessa o per lo meno del dichiararsi pronti a battersi.
Poco cambia, in fondo, nella trasposizione odierna: che sia in difesa dei più deboli o in attacco per sé stessi e per il proprio valore, resta chiaro il concetto del buttarsi in prima linea per sostenere attivamente qualcuno o qualcosa.
Lo scenario ludico: la giostra medievale, ancora viva
I primi tornei medievali, anche detti giostre, risalgono al IX secolo. Nacquero corredati di un preciso cerimoniale e di un codice d’onore molto puntuale. Vi partecipavano attivamente, sfidandosi, anche aristocratici e sovrani. Lo scopo ultimo era il far festa d’armi e il praticare l’arte della guerra.
Questa tradizione, in Italia, è stata riesumata, per lo più, nel ventennio fascista e sopravvive ancora. Sono numerose le città, su tutta la penisola, che ogni anno si misurano in rievocazioni storiche di grande bellezza e pregio, note in tutto il mondo, fra palii, giostre e quintane.