Il naso, racconto di Gogol: riassunto, analisi e commento

L’autore russo Nikolàj Gogol’ è vissuto solo 43 anni. Ha lasciato ai posteri almeno tre opere che vengono ritenute veri e propri capolavori della letteratura russa:

  • Le anime morte;
  • Il revisore;
  • I racconti di Pietroburgo.

Ma anche il suo racconto intitolato Il naso ha riscosso apprezzamento da parte dei lettori e dei critici, tanto che spesso viene preso a modello di opera stilisticamente perfetta.

Il naso, racconto di Gogol
Illustrazione: Il naso, racconto di Gogol

Sono in tanti a considerare Gogol un maestro di stile letterario, e a giusta ragione.

Animo irrequieto e ribelle, questo scrittore russo non trovò pace durante la sua breve vita. Sul sito principale potete leggere un approfondimento sulla biografia di Gogol.

Il naso: trama e riassunto

Il naso” è un racconto cominciato nel 1832 e terminato due anni dopo. La trama è  assai particolare: è la storia di un naso che un giorno si stacca dal viso del suo proprietario, l’assessore di collegio Kovalev. Egli si accorge di esserne privo mentre si guarda allo specchio.

L’uomo, privo dell’organo olfattivo, teme di avere conseguenze nelle relazioni sociali e di lavoro. Mentre lui si dibatte in questi dubbi, il suo naso se ne va in giro per la città credendo di essere un consigliere di Stato. Kovalev tenta in ogni modo di recuperare il naso, ma non ci riesce ed è ovviamente disperato per questo. Poi, un giorno, gli viene restituito proprio dalla guardia che lo ha arrestato mentre tentava di lasciare il suo paese.

Una volta riottenuto il naso, l’uomo tenta in vari modi di rimetterlo al suo posto ma invano. Ma proprio quando sta per demordere, ecco che il naso torna da solo dove è sempre stato. Naturalmente l’episodio accaduto all’assessore di collegio Kovalev suscita ilarità e curiosità da parte degli abitanti del paese; essi accorrono subito a vedere il naso nei luoghi in cui viene segnalata la sua presenza.

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Analisi e commento

Il racconto, diviso in tre parti, è un esplicito riferimento alla mentalità razionale e “illuminata” del periodo, che non lascia spazio alla fantasia e all’immaginazione. E invece Gogol, all’inizio della terza e ultima parte del racconto, scrive:

“al mondo succedono le cose più inverosimili”

Nel racconto Il naso di Gogol c’è quindi spazio per quei piccoli misteri della vita che restano senza alcuna spiegazione, ma che vanno benissimo così.

D’altronde non è possibile pensare che nella nostra esistenza non esista una parvenza di irrazionalità e mistero.

Gogol è riuscito a scrivere un vero e proprio trattato psicologico che parla del delicato tema della follia umana e della sua possibilità di redenzione.

E’ una commedia dell’assurdo che prende in giro la società russa ed in particolare la sua folle burocrazia.

A tratti il racconto di Gogol può sembrare addirittura una favola per bambini, e per certi versi ricorda le surreali opere di Kafka (celebre: La metamorfosi) . E invece è una arguta critica alla società da parte di un autore, Gogol, che durante la sua vita ha sempre cercato di tirarsene fuori perché non in linea con la mentalità del tempo.

Il valore del racconto Il naso sta nella sua prosa, nella descrizione dei suoi personaggi e nella prospettiva con cui viene scandita la successione degli eventi. In una parola: geniale.

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Cristiana Lenoci

Cristiana Lenoci è laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La sua grande passione è la scrittura. Ha maturato una discreta esperienza sul web e collabora per diversi siti. Ha anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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