Il piacere: riassunto del romanzo di D’Annunzio

Scritto nel 1888 e pubblicato nel 1889 presso l’editore Treves, Il Piacere è uno dei più celebri romanzi scritti da Gabriele D’Annunzio. Questo romanzo sconvolse la letteratura dell’Ottocento italiano perché inaugurò un nuovo tipo di prosa: quella decadente-esteta di derivazione francese. D’Annunzio si pose in un panorama verista e realista rompendo tutti gli schemi e proponendo una nuova letteratura basata sulla sensualità e la decadenza.

Egli fu una grande figura umana, ultimo discendente di una grande razza di intellettuali. Coltivava la passione, la cura per il bello e per le cose belle, l’arte in tutte le sue forme, le belle donne, seguendo la moda francese dell’estetismo. Sicuramente si contraddistinse tra gli intellettuali italiani per la sua condotta scandalosa, e creò intorno a sé molti proseliti.

Il Piacere, Gabriele D'Annunzio
Il Piacere. Una copertina del romanzo (pubblicato per la prima volta nel 1889) e una foto del suo autore, Gabriele D’Annunzio

Riassunto e analisi

Il romanzo Il Piacere fa parte di una trilogia che include anche L’innocente e Il trionfo della morte, i cosiddetti Romanzi della rosa. L’opera narra la storia della vita di Andrea Sperelli, intellettuale creato sul riflesso della fisionomia dannunziana di uomo, che ritornerà spesso nei suoi romanzi. Andrea è un giovane aristocratico, annoiato della vita, amante dell’arte, che vive in una sorta di casa museo. Così come ama l’arte, adora anche le donne.

Il romanzo inizia quando Andrea aspetta a casa sua la ex amante Elena Muti e ripercorre con la mente tutta la loro storia ed anche la sua vita. Viene ferito in un duello mentre tenta di corteggiare un’altra nobildonna e nel corso della convalescenza, nella villa di Schifanoja sul mare, conosce un’altra donna che gli ruba il cuore: Maria Ferres, moglie di un diplomatico sudamericano. Si divide così tra due donne e due amori, ma nel corso di una notte di passione con Maria pronuncia il nome di Elena. Maria così lo lascia, abbandonando anche la sua casa dove era andata a vivere. Finisce così il romanzo, con una piena tonalità decadente.

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Il protagonista è un esteta, come Dorian Gray di Oscar Wilde, che vive la sua vita come se fosse un’opera d’arte. Si propone come classico dandy anche se dentro di sé ha vissuto con molta sofferenza il periodo dell’infanzia. Conquistare le donne è per lui un’arte più che un piacere. Alla fine però incarna un personaggio fallimentare perché vuoto e disinteressato, in piena linea con la crisi dei valori del periodo. Non si tratta di un personaggio autentico come quelli veristi, ma finto e costruito ad hoc. Il piacere è in realtà l’arte stessa, vista come momento di elevazione sociale e modo per affinare i sensi.

Rappresenta il mondo vacuo dell’aristocrazia ed Andrea una persona che ricerca il piacere fisico e psicologico senza però trovarlo mai.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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