Soldati, poesia di Ungaretti

La poesia “Soldati” è uno dei testi chiave per comprendere la poetica del suo autore, Giuseppe Ungaretti, oltre che una delle sue opere più famose. La poesia reca come data di componimento il mese di luglio 1918, presso il Bosco di Courton, sito in Francia. Il luogo e la data sono indicati proprio al di sotto della lirica stessa, come di consuetudine, proprio per dare alle poesie l’aspetto di diario.

Soldati: Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie
“Soldati” – Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie – Celebre poesia breve di Giuseppe Ungaretti

La lirica chiude  la quarta sezione della raccolta Allegria, intitolata Girovago, che comprende le poesie composte fra il marzo e il luglio 1918, durante l’esperienza della guerra in Francia. Il poeta, infatti, oltre ad aver combattuto la prima fase della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano del Carso, si spostò anche sul fronte francese. Dal 1918 al 1921 visse a Parigi, dove si sposò con Jeanne Dupoix, dalla quale ebbe due figli.

Le poesie composte sul fronte francese ricalcano lo stesso stile di quelle composte sul fronte italiano (come Veglia) : il tema della guerra domina tutta la raccolta ma viene visto come momento rivelatore della propria identità . La raccolta Allegria uscì con una prima edizione nel 1931 e poi con l’ultima e definitiva del 1942. La sezione Girovago è la terza e penultima della raccolta, che termina con la sezione Prime, che anticiperà l’evolversi della poetica di Ungaretti.

Soldati: analisi del testo e parafrasi della poesia

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.

La poesia “Soldati” ricalca lo stile espressionista e quasi aforistico che il poeta utilizza in tutta la raccolta. È formata da quattro versi liberi brevi e il titolo non può essere scisso perché descrive a pieno il testo.

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Tutto il significato della breve, ma intensa, lirica gira intorno ad una similitudine: la condizione dei soldati schierati nelle trincee e minacciati da uno scontro a fuoco viene paragonata alle foglie degli alberi che cadono in autunno.

L’immagine della foglia che si stacca dal ramo è un topos letterario, un luogo comune spesso utilizzato da poeti: tra tutti si ricordano Omero con l’Iliade, Virgilio con l’Eneide, Dante con la Divina Commedia.

L’autunno quindi viene ricollegato alla guerra e alla morte proprio per la caduta delle foglie e la trasformazione del paesaggio. L’immagine tradizionale della foglia viene però svecchiata da Ungaretti grazie alla brevità del componimento stesso: i versi sono disposti proprio per dare il senso repentino di passaggio dalla vita alla morte.

La struttura del componimento è circolare: la parola soldati trova il suo paragone solo con la parola foglie all’ultimo verso. Inoltre sono presenti enjambements: come-d’autunno; alberi-le foglie.

La poesia diventa così un rapido aforisma, una sentenza: i soldati si trovano nella stessa condizione, incerta e minacciata, delle foglie in autunno. Questo il senso rapido e coinciso di una delle liriche più intense del poeta Giuseppe Ungaretti.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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