Romanticismo in Letteratura

Al termine dell’età napoleonica, in Europa iniziò a diffondersi un nuovo movimento culturale e sociale: il Romanticismo. Esso si trovò a contrapporsi nettamente al Neoclassicismo, che fino ad allora aveva dominato la scena culturale del periodo. Il Romanticismo portò un nuovo spiritualismo e soprattutto una nuova sensibilità religiosa.

Novalis fu uno dei più importanti poeti del Romanticismo tedesco
Il poeta Novalis, fu uno dei più importanti esponenti del Romanticismo tedesco

L’origine del termine

L’aggettivo romantico venne utilizzato per la prima volta dai fratelli Friedrich e Wilhelm August von Schlegel proprio per definire la nuova sensibilità artistica che si stava sviluppando alla fine del Settecento in Germania.

La parola romanticismo, infatti, deriva da roman e romance, rispettivamente francese antico e spagnolo, che designavano le opere scritte nelle lingue romanze e, successivamente, narrazioni di argomento amoroso.

La nascita del Romanticismo

Tutto ebbe inizio in Germania. Il paese infatti divenne il centro propulsore del movimento romantico grazie allo sviluppo della cultura nelle università tedesche. Qui, gli intellettuali erano liberi di confrontarsi. In particolare si cercò di favorire lo studio della lingua tedesca da parte dei fratelli Von Schlegel, fondatori della rivista Athenaeum. L’anno di nascita della rivista (il 1798) venne indicato proprio come la data di nascita del Romanticismo. La rivista fu fondamentale in quanto in essa si svilupparono dibattiti intorno alla nascita del nuovo movimento letterario. Altro grande esponente della rivista, oltre ai fratelli Schlegel, fu il poeta Novalis.

Da un punto di vista filosofico, il Romanticismo si pose come reazione all’Illuminismo: esso rifiutò ogni concezione materialistica della vita. L’uomo romantico, infatti, non era costituito dalla sola ragione ma possedeva facoltà come il sentimento e la fantasia. Ed esse influivano sulla sua vita. Il Romanticismo sorse anche come reazione alle delusioni prodotte dalla Rivoluzione Francese, che era degenerata nel dispotismo e nella violenza.

Il concetto di nazione

In tutti i campi, il Romanticismo oppose alla razionalità illuminista il sentimento, la religiosità, l’originalità. Questo lo si poteva notare facilmente in campo artistico e letterario. Nel primo si rifiutarono le rigide regole delle Accademie, nel secondo si assistette al recupero della creatività. Anche in politica ci furono molti cambiamenti: nacque il concetto di nazione, ovvero un’unità di ideali, lingua e storia. Di lì a poco si sarebbero avviate, infatti, le guerre per l’indipendenza e quel lungo processo che portò anche l’Italia all’unità, che culminò il 17 marzo 1861.

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La poetica e la nascita del romanzo

Dal punto di vista della poetica, secondo i romantici l’arte non doveva imitare i classici ma rifiutare tutti i modelli precostituiti, le regole. La realtà oggettiva e soggettiva divenne così l’oggetto di qualsiasi forma di arte. I generi letterari divennero più liberi e meno schematizzati, la lirica in poesia divenne la più utilizzata. Dal Romanticismo nacque così il romanzo, che divenne con gli anni il  genere più diffuso.

La diffusione in Europa

Il romanticismo si diffuse in modo capillare in tutta l’Europa, oltre che in Germania con la rivista Athenaeum. In Inghilterra ebbe come punti di riferimento William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge, che pubblicarono un vero e proprio manifesto del movimento: le Lirical Ballads.

In Francia venne tradotta l’opera di Schlegel Corso di letteratura drammatica nel 1810. Le idee romantiche si diffusero soprattutto grazie alla figura di Madame de Staël, che divenne scrittrice e animatrice del dibattito tra Classici e Romantici.

Madame de Staël
Una foto di Madame de Staël

Suddetto dibattito divenne fervente anche in Italia, a partire dal 1816, dopo la pubblicazione sula rivista Biblioteca italiana, dell’articolo di Madame de Stael in cui essa attaccava l’amore per la mitologia.

Il dibattito in Italia

I letterati italiani si divisero tra sostenitori dei classicisti (Pietro Giordani e Giacomo Leopardi) e coloro che invece appoggiarono le nuove idee (Giovanni Berchet, Ermes Visconti).

Tutti i letterati che operarono all’inizio dell’Ottocento entrarono in contatto col nuovo modo di fare poetica. Si mise in campo l’esigenza di verità, la poesia dialettale ed espressione del proprio mondo soggettivo. Due furono i grandi autori che maggiormente si affermarono in questi anni e risentirono della poetica romantica: Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni. Grazie ad essi si avviò il Romanticismo letterario italiano e, in generale, la letteratura italiana cambiò per sempre.

Il Romanticismo ebbe quindi il merito di restituire un volto umano ad ogni espressione artistica. Diede maggiormente risalto alla passione e allo slancio vitale, lontano dall’arido materialismo illuminista.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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