Cagliostro assolto a Montefiore Conca

Montefiore Conca: capitale medioevale della Valle del Conca, nell’entroterra Romagnolo. E’ qui che, su di un promontorio, sorge il castello malatestiano più caratteristico con le sue imponenti geometrie, e dal quale si gode un panorama splendido. Nel 2006 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio di saluto e una targa d’argento, in occasione di una importante iniziativa tenutasi proprio a Montefiore Conca per ricordare i 60 anni della Repubblica Italiana, che si ricorda il 2 giugno.

montefiore concaNel borgo medioevale ai piedi del castello, nella suggestiva Piazza della Libertà, la sera del 4 agosto 2010 si è tenuta la rappresentazione teatrale “Processo a Cagliostro”, nell’ambito dell’iniziativa “Processi alla Storia”, con interpreti d’eccezione. Gli amanti delle rivisitazioni storiche hanno potuto assistere alla riproposizione dello storico processo a Giuseppe Balsamo Conte di Cagliostro, diretto dal regista Massimo Martinelli. Alla fine del processo, il gremito pubblico che ha assistito e partecipato alla rappresentazione ha espresso un verdetto sulle vicende che, più di due secoli fa, portarono Cagliostro ad essere condannato dalla chiesa.

Le accuse che gli vennero imputate furono: l’eresia, che nell’epoca in cui visse (secolo XVIII) poteva considerarsi come l’ateismo di oggi, e l’appartenenza alla massoneria, il cui scopo era quello di combattere contro ignoranza e superstizione, attraverso l’amore per il prossimo ed il reciproco soccorso. Il pubblico ha potuto quindi decidere, secondo i principi attuali, l’assoluzione o la condanna riguardo queste accuse, per causa delle quali Cagliostro fu rinchiuso a vita nella Fortezza di San Leo, dove morì nel 1795, dopo 4 anni e 4 mesi di prigionia. A testimonianza che ancora oggi Cagliostro è considerato un simbolo degli ideali di libertà e della difesa dei diritti umani, si possono trovare mazzi di rose rosse all’interno della cella che fu il suo ultimo giaciglio, portati dai visitatori della Fortezza.

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Giuseppe Balsamo Conte di CagliostroIl verdetto finale è stata la completa assoluzione da tutte le accuse, sia dal Giudice che dal pubblico presente, in quanto Cagliostro è stato punito dall’Inquisizione solo perché ha avuto il coraggio di non sottostare alle imposizioni del suo tempo, e i suoi ideali erano quelli di felicità e aiuto al prossimo.

Nomi illustri del genio umano furono affascinati da Cagliostro: Johann Wolfgang von Goethe fece visita alla madre e alla sorella e pubblicò un opera a lui dedicata: Il Grande Cofto. A lui si ispirò inoltre per alcuni aspetti nel suo poema “Faust”. Scrisse di Cagliostro anche Friedrich Schiller. E una delle opere di Alexandre Dumas padre si intitola “Giuseppe Balsamo” (1848).

Oltre al numeroso pubblico, questi i personaggi e gli interpreti della rappresentazione: Cagliostro interpretato dall’On. Gaetano Pecorella, Presidente Commissione Bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti; Avvocato difensore di Cagliostro interpretato dal Sen. Domenico Benedetti Valentini, componente Commissione Giustizia e attore filodrammatico; Pubblico Ministero interpretato dal Dott. Paolo Giovagnoli, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rimini; Presidente della Giuria interpretato dal Sen. Filippo Berselli, Presidente Commissione Giustizia.

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