Il Gattopardo: riassunto e commento

Il romanzo Il Gattopardo è stato scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa tra il 1954 e il 1957. Passò praticamente inosservato a due case editrici: Einaudi ed Arnoldo Mondadori, che si rifiutarono di pubblicarlo. Il romanzo non ebbe successo quando l’autore era in vita ma solamente qualche anno dopo. Fu pubblicato solamente nel 1958, un anno dopo la morte dell’autore, avvenuta nel 1957, dalla casa editrice Feltrinelli con una prefazione a cura di Giorgio Bassani.

Il Gattopardo - Tomasi di Lampedusa
Il Gattopardo, celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: una copertina (ed. 1963) e una foto dell’autore

Nel 1959 era già un best seller che contava una tiratura di 100.000 copie. Il romanzo non fu capito all’inizio, ma solo successivamente gli intellettuali e critici si avvicinarono ad esso.

Il Gattopardo rappresenta un classico esempio di romanzo storico che l’autore ha scritto ispirandosi alla storia della sua famiglia: i Tomasi di Lampedusa. Il romanzo tratta infatti il periodo storico del Risorgimento che visse il bisnonno dell’autore, Giulio Fabrizio Tomasi che viene chiamato nel romanzo principe Fabrizio Salina.

Il Gattopardo: riassunto e trama

Il romanzo inizia con il racconto della recita del rosario a casa del principe di Salina, dove egli vive con la moglie e sette figli. Egli è una persona distinta, molto affascinante ma anche decadente per certi aspetti perché riflette proprio sul disfacimento della nobiltà a seguito dello sbarco dei mille in Sicilia.

Egli guarda con disprezzo ai cambiamenti che stanno avvenendo nell’Italia risorgimentale, al contrario di suo nipote Tancredi che invece cavalca l’onda del successo garibaldino, cercando di convincere anche lo zio a farlo e ad immischiarsi tra le file della nuova nobiltà.

Tancredi è innamorato della cugina Concetta, donna graziosa e superba e a sua volta è innamorata di lui.

L’estate trascorre nella residenza di Donnafugata, dove la famiglia entra a contatto con il sindaco del paese Don Calogero Sedara, che rappresenta la nuova ambiziosa borghesia attratta dalla vecchia nobiltà. La figlia del sindaco, Angelica, bellissima ragazza mette gli occhi su Tancredi, che cede al suo fascino. I due così si sposano.

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Al momento di votare l’annessione al Regno di Sardegna, il principe di Salina decide per il no, nonostante gli venga anche offerto il posto di senatore. Decide quindi di condurre il resto della sua esistenza appartato  fino al giorno della morte, avvenuta a Palermo a seguito di un viaggio a Napoli, assistito devotamente dalle cure dei familiari. L’ultimo capitolo mostra invece la vita delle figlie di Fabrizio, dedicata completamente alla religione e all’illusione dei tempi passati.

Il principe di Salina non ha mai accettato i cambiamenti avvenuti nella sua regione a seguito dell’Unità d’Italia: i siciliani infatti si sono sentiti bloccati nella loro tranquillità e hanno visto gli italiani come invasori.

Analisi e commento

L’autore si è ispirato alla tradizione romanzesca siciliana di Giovanni Verga e De Roberto e ci presenta la vicenda risorgimentale da un punto di vista machiavellico. È stato considerato più che un romanzo storico, quasi un romanzo anti storico perché afferma non più la positività dell’esistenza quanto l’affermazione che il corso della storia genera nuove infelicità. La famiglia Salina infatti resterà chiusa per sempre nell’illusione di un mondo che ormai è cambiato completamente.

Il titolo si basa su una frase posta sullo stemma della famiglia Tomasi: «Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra».

Il regista Luchino Visconti ne trasse anche un film nel 1963 che riscosse un ottimo successo.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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