Non gridate più, poesia di Ungaretti
La lirica Non gridate più è stata composta da Giuseppe Ungaretti nel 1945 e appartiene alla raccolta Il dolore. Per la composizione, l’autore prese spunto da un fatto di cronaca. La notizia del bombardamento da parte delle forze alleate del cimitero romano del Verano il 19 luglio 1943. Ungaretti pose l’accento sulla violenza della guerra che non si fermava neanche difronte ai morti.
Approfondimento
Il dolore
La raccolta Il dolore venne pubblicata nel 1947. Seguì la prima raccolta L’Allegria (1931) e la seconda Sentimento del tempo (1933). Il titolo di questa terza raccolta è riferibile sia alla tragedia della Seconda Guerra mondiale allora in corso, sia alle vicende personali del poeta. Nel 1937 morì il fratello Costantino; nel 1939 il figlio Antonietto a soli nove anni.
Egli decise di esprimere in questa raccolta tutto il suo dolore, sperimentato così duramente come mai prima.
Il dolore è formata da 16 composizioni divise in sei sezioni. Una è dedicata al fratello morto (Tutto ho perduto). Un’altra è dedicata alle poesie scritte per la morte di Antonietto (Giorno per giorno). Altre sezioni sono dedicate alla guerra. L’ultima sezioni I ricordi (1942-1946) comprende la poesia che andiamo ad analizzare: Non gridate più.
Non gridate più: testo della poesia
Cessate d’uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo.
Parafrasi
Smettetela di uccidere (ancora) i morti,
non gridate più, non gridate,
se volete ancora ascoltare il loro messaggio di pace,
se sperate di non morire e di salvare i valori della civiltà umana.
(I morti) hanno una voce debole;
essi non fanno più rumore dell’erba che cresce,
che riposa silenziosa dove l’uomo non passa.
Analisi della poesia
La poesia Non gridate più è un esplicito invito al silenzio. Ungaretti lancia questo invito contro la disumanità della guerra, che non si ferma neanche difronte al bombardamento di un cimitero. Il silenzio diventa così lo strumento che permette di mantenere la dignità agli uomini.
La lirica è composta da due quartine di novenari sciolti, per un totale di otto versi. Può essere divisa in due parti, che corrispondono alle due strofe.
- Nella prima si esorta a sospendere la violenza e, con una provocazione, a porsi in ascolto dei morti. Ma soprattutto a cercare di non morire invece di uccidere chi è già passato a miglior vita.
- Nella seconda strofa è presente un parallelismo tra l’erba che cresce e il sussurro dei morti. L’erba viene definita lieta nei punti in cui non passa l’uomo perché esso sta commettendo troppe barbarie.
Dal punto di vista stilistico, la poesia è ricca di rime interne. La prima strofa si contraddistingue per la presenza di tre imperativi in posizione forte nei primi due versi. Qui troviamo un ritmo molto più incalzante. La seconda strofa, invece, è meno violenta, proprio per l’utilizzo di termini meno forti. Essa ha quasi il ritmo di una cantilena.
Commento
Il tema principale della poesia è il rispetto dei morti, che sembra dimenticato nel corso di questa guerra senza fine. Per il poeta, infatti, il legame col mondo dei morti è molto importante, come spesso sottolineato anche nelle sue raccolte precedenti, perché ricorda a tutti la propria identità.
Il ruolo che il poeta assume è quello di difensore dell’umanità e, soprattutto, di uomo in grado di cogliere l’aspetto più profondo delle cose.
Il ricordo resta per il poeta uno degli elementi fondamentali della vita dell’uomo: dimenticare i propri morti e gridare non serve a nulla. Questo è il messaggio che Ungaretti vuole lanciare in questa lirica: basta utilizzare la violenza. Il silenzio è l’unica arma che si possiede per poter contrastare la barbarie e che gli uomini dovrebbero utilizzare molto più spesso.
Non gridate più è un’invocazione alla pace. E’ una poesia densa di significato, che in soli pochi versi riesce ad esprimere a pieno i sentimenti del poeta nei confronti di un momento storico così difficile come fu quello della Seconda Guerra Mondiale.
calzante ma triste
ottima