Mein Kampf, il manifesto del pensiero di Hitler
Fautore del partito nazista, Adolf Hitler ha riassunto il programma politico e l’ideologia dello stesso in un libro intitolato “Mein Kampf” (“La mia battaglia”). Il volume, che si divide in due parti, è stato realizzato per metà nel 1924, mentre Hitler si trovava in prigione a Landsberg am Lech per il tentativo di un colpo di stato a Monaco, e per l’altra dopo la sua liberazione, avvenuta l’anno successivo. La prima parte fu pubblicata per la prima volta il 18 luglio 1925, la seconda nel 1926. Anche se il titolo originario del libro scelto dall’autore fu “Quattro anni e mezzo di lotta contro menzogna, stupidità e codardia”, per esigenze editoriali venne sintetizzato in “Mein Kampf” (“La mia battaglia”).
Approfondimento
Contenuti
I contenuti del libro, stampato e divulgato nel 1930 con lo stesso formato della Bibbia, possono essere così riassunti: antisemitismo e conseguente affermazione della supremazia della razza ariana rispetto alle altre; esaltazione della figura politica di Benito Mussolini; critica nei confronti del marxismo e netto rifiuto del bolscevismo; accesa polemica contro il parlamentarismo e obiettivo di realizzare uno “Stato del Fuhrer” fortemente accentratore e autoritario; acquisizione di nuovi territori nell’Est Europa per allargare i confini dello Stato tedesco e realizzare “spazi vitali”; alleanza militare con il Regno Unito; affermazione della lotta di razza al posto di quella di classe (socialismo nazionale); creazione e diffusione del programma del partito nazional-socialista dei lavoratori tedeschi.
Nel “Mein Kampf” Hitler pone il Cristianesimo come base ideologica della sua dottrina, equiparando se stesso a Gesù Cristo, in opposizione all’Ebraismo.
Ideologia
L’ideologia di Adolf Hitler si ispira inoltre a Friedrich Nietzsche, il filosofo che ha inventato il mito del “superuomo”, racchiuso nell’opera intitolata “Così parlò Zarathustra”. A sostegno del suo pensiero Hitler fa riferimento ai filosofi tedeschi Fichte ed Hegel ed altri autori romantici del Novecento, come Spengler e Chamberlain.
Durante il regime hitleriano, durato dodici anni, il “Mein Kampf” diventa la “bibbia nazista”, e raggiunge il massimo della diffusione. Ogni famiglia tedesca è costretta ad acquistarne una copia. Il libro non è di facile approccio, pur essendo abbastanza corto, ma conviene leggerlo perchè contiene strumenti utili a comprendere le dinamiche di un periodo storico alquanto complesso e ricco di sfaccettature ideologiche. Dal libro emerge chiaramente la personalità forte e fanatica di Adolf Hitler, la sua intelligenza votata all’odo razziale e al desiderio di supremazia attraverso la guerra.
Nel “Mein Kampf” si trovano citazioni di alcuni autori contemporanei, abilmente inseriti e adattati ad un contesto politico. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale è stata vietata la pubblicazione del “Mein Kampf”, considerato un mezzo di propaganda che potrebbe ancora legittimare tendenze estremiste. Milioni di copie del libro sono state distrutte alla fine del conflitto mondiale, così come sono spariti altri simboli del nazismo. La censura è ancora in atto, nonostante la Germania sia ormai una realtà democratica affermata.
Per alcuni continuare a impedire la pubblicazione del “Mein Kampf” è un modo per alimentare una sorta di misticismo attorno alla figura di Adolf Hitler e la sua ideologia nazista. Per questo motivo pare che dal 2016 il libro di Hitler sarà utilizzato come libro di testo in tutte le scuole. Naturalmente la decisione, presa dal ministro delle finanze bavarese, susciterà parecchie polemiche. Il libro verrà distribuito agli studenti sia in versione cartacea che sotto forma di e-book, con appositi commenti.
Le copie del “Main Kampf” disponibili in Rete sono quasi tutte modificate, così come appaiono rettificati i riferimenti al Cristianesimo. Nel nostro Paese il libro di Hitler è stato pubblicato dalla casa editrice Bompiani su ordine di Benito Mussolini, per la prima volta nel 1934. Il Duce stesso definì il “Mein Kampf” una lettura poco agevole e quindi fruibile solo da persone particolarmente intelligenti e colte. In America il libro può essere acquistato liberamente, sia su Internet che nelle librerie. In Brasile, invece, non è altrettanto facile reperirlo.
Leggere il “Mein Kampf” è utile per capire le basi di una ideologia di massa che si è diffusa in un particolare momento storico, condizionando scelte politiche e sociali anche dopo il conflitto mondiale. E’ importante conoscere per poter esprimere la propria personale opinione, qualunque essa sia, e condannare con consapevolezza comportamenti e atti che hanno caratterizzato la storia più recente.
La ripubblicazione del Mein Kampf in Germania
Il 31 dicembre 2015 è il giorno della scadenza dei diritti di copyright sul manifesto hitleriano. Il 1° gennaio 2016, per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra mondiale, il libro viene ripubblicato in Germania: la ristampa offre un’edizione critica corredata da 3.500 note di studiosi che contestualizzano il testo e spiegano gli errori. La nuova versione del «Mein Kampf» di Adolf Hitler arricchita da note è risultato tra i bestseller del 2016 in Germania, vendendo 85 mila copie.
Ho scitto un racconto che piace a tutti sull'anello mancante tra noi e le scimmie Diana Delfini
si sono Diana Delfinitemo che la gente desideri una dittatura. speriamo che bGrillo non si presti Diana Delfini
non capisco perke non posso trovare la maniera di legger per ilter il "mein Kampf " di Hitler non sono a favore ma temo chr stiamo andando in Italia contro una dittatura non so per Grillo ma la gente stupida voterebbe anche per una dittatura