Factotum: cosa significa, da dove deriva e riferimenti in letteratura

Factotum è una parola composta che deriva dal latino. La prima parte della parola è fac che sarebbe l’imperativo del verbo facere ovvero fare. La seconda parte è totum, accusativo del sostantivo di seconda declinazione totum-toti ovvero il tutto, l’insieme, il totale.

L’espressione è stata adottata completamente nel comune parlare della lingua italiana. Per noi, oggi, il “factotum” è colui che fa tutto ovvero un uomo o una donna che sono chiamati a svolgere più attività.

  1. Fac: fare
  2. Totum: tutto

Caratteristiche del factotum: fai tutto, fallo subito

Quando scegliamo di definire una persona o un collaboratore, per esempio, come nostro factotum dobbiamo tener conto della corrispondenza di alcune caratteristiche. Tre in particolare.

  1. Svolgere diversi ruoli
  2. Disponibilità
  3. Fiducia

Da una parte il factotum è una persona che ha le capacità, almeno presunte, di svolgere più ruoli e di tenere insieme più attività anche eterogenee fra loro.

Astenendoci da giudizi di merito, poi, un’altra caratteristica del factotum è il fatto che queste attività gli vengano assegnate via via, nel corso della collaborazione o dello svolgimento del suo ruolo, con una sorta di modalità estemporanea. Il ruolo cioè soggiace al pensiero che ci sia una persona capace di fare per noi “tutto e (anche) subito”.

Ma non basta.

Parola d’ordine: fiducia

Oltre alla capacità di saper far fronte a più attività e al fatto di saperle affrontare a seguito di un’assegnazione estemporanea, il factotum gode di piena fiducia da parte di chi lo investe di questo ruolo. La terza caratteristica è appunto questa: la fiducia.

Si tratta di una fiducia forte e radicata che motivi l’assegnazione multipla e variegata dei compiti. Stessa fiducia che poi, nell’immaginario comune da cui poi quello letterario e artistico, ha conferito al factotum un’aura di grande autorevolezza.

Largo al factotum per eccellenza: il Barbiere di Siviglia di Rossini

Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono,
donne, ragazzi, vecchi, fanciulle…

Pronto prontissimo son come il fulmine:
sono il factotum della città.

Largo al factotum

Sono le parole dell’aria Largo al factotum con cui si presenta ovvero, tecnicamente, la cavatina (l’aria con cui ciascun interprete si presenta in scena) di Figaro nel Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.

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In Figaro vive l’emblema del factotum.

Figaro infatti da Barbiere si fa consigliere d’amore e poi complice effettivo del Conte d’Almaviva impegnato nella conquista della bella Rosina.

Factotum scena dal Barbiere di Siviglia
Il Factotum più celebre: una scena scena tratta da una rappresentazione teatrale del Barbiere di Siviglia.

Nota

La storia del Barbiere di Siviglia è la prima di una trilogia scritta da Beaumarchais: ad essa seguono: Il matrimonio di Figaro (è celebre l’opera lirica Le nozze di Figaro di Mozart) e La madre colpevole.

Il factotum della letteratura, quello di Charles Bukowski

In letteratura c’è un “Factotum” celebre; quello del libro dall’omonimo titolo di Charles Bukowski del 1975.

La storia racconta le vicende di Henry Chinaski. Chinaski altro non è che l’alter ego di Bukowski. Il protagonista è in cerca di lavoro, prova ad arruolarsi nella Seconda Guerra Mondiale ma non vi riesce. Quindi passa da un’occupazione a un’altra, vivendo alla giornata, facendo appunto un po’ di tutto.

Nella vicenda si inseriscono – in perfetto stile Bukowski – rapporti sentimentali e fisici sbilenchi e un uso smodato di alcol.

Il “Factotum” di Bukowski è stato anche trasposto al cinema. Il film per il grande schermo è del 2005, per la regia di Bent Hamer. Ad interpretare Chinaski/Bukowski è la star di Hollywood Matt Dillon.

Poster e locandina del film Factotum del 2005
Poster del film Factotum (2005)

La deriva negativa: il faccendiere

Come detto, il factotum conserva un’aura di prestigio. Il factotum sa fare più cose, sa risolvere velocemente le questioni che gli si presentano e, inoltre, gli è riconosciuta una grande fiducia da parte di tutti.

Ci sono ovviamente delle critiche, se pensiamo per esempio al mondo del lavoro, in merito a cosa possa comportare un simile “multitasking” e “problem solving” per dirla tecnicamente.

È notorio che mai è buona cosa avere più mansioni e che queste vengano definite via via. Ma non è solo questa la deriva negativa di questa parola composta e derivante dal latino. Un factotum negativo è a ben guardare un faccendiere.

Il factotum negativo: il faccendiere

Il termine faccendiere originariamente indicava un generico affarista o amministratore. Col tempo ha assunto una connotazione negativa. Tale deriva, in massima parte, è stata agita attraverso la cronaca soprattutto politica ed economica. Nel linguaggio giornalistico cioè quella di “faccendiere” è un’etichetta tutt’altro che di stima.

Il “faccendiere”:

  • compie atti illeciti nella pubblica amministrazione o nelle finanze, per conto suo o di altri imprenditori;
  • si macchia di corruzione, insider trading o aggiotaggio.

Resistono – seppur in una prospettiva deviata – le caratteristiche già individuate: il faccendiere come il factotum sa fare più cose, sa reagire alle assegnazioni via via che gli si presentano ed è un uomo di fiducia.

Lo scopo, certo, fa ben la differenza

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Maria Cristina Costanza

Maria Cristina Costanza è nata a Catania il 28 gennaio 1984. Lascia la Sicilia a 18 anni per trasferirsi a Roma, dove si laurea in Comunicazione a La Sapienza. Sin da studentessa si orienta verso il giornalismo culturale collaborando con settimanali on line, webzine e webtv, prima a Roma poi a Perugia e Orvieto, dove vive attualmente. Dal 2015 è giornalista pubblicista. Col giornalismo, coltiva la sua 'altra' passione: la danza. Forte di quasi 20 anni di studio fra Catania, Roma, Perugia e New York oggi è insegnante di danza contemporanea e classica a Orvieto.

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