Le donne di Ulisse: analisi delle figure femminili dell’Odissea
Ulisse è il coraggioso viaggiatore protagonista dell’Odissea di Omero, poema della favolosa avventura del suo rientro in patria, Itaca. Ma è anche un uomo molto amato, che ha intrecciato legami con diverse donne incontrate nel corso del suo lungo viaggio attraverso il Mediterraneo. Il suo carattere astuto, tenace, coraggioso lo spinge ad avere un continuo bisogno di avventura e desiderio di conoscenza, lo rende anche più attraente agli occhi delle donne che lo incontrano. Egli, però, nonostante le numerose avventure, alla fine decide di ritornare ad Itaca, da sua moglie Penelope. In questo articolo ci focalizziamo e riassumiamo la storia delle donne di Ulisse.
Approfondimento
Le donne di Ulisse: le protagoniste dell’Odissea
Le protagoniste dell’Odissea sono tutte donne forti ed indipendenti. Nonostante la cultura greca ai tempi di Omero fosse piuttosto misogina.
- Penelope resiste valorosamente ai Proci per molti anni;
- Circe e Calipso sono figure divine che vivono da sole, in maniera libera ed indipendente;
- Nausicaa è una ragazza dolce e allo stesso tempo anche tenace.
Analizziamo nel dettaglio la storia di ognuna di loro.
Penelope
E’ la moglie dell’eroe, Ulisse. E’ regina di Itaca ed è madre di Telemaco. Secondo la leggenda, il suo nome deriverebbe proprio dall’astuzia usata dalla donna per attendere il marito. Ella aspettò il ritorno di Ulisse per venti lunghi anni, rimanendogli sempre fedele e sopportando con coraggio le insidie dei Proci, i rivali del marito che volevano usurpare il trono.
Per temporeggiare, Penelope aveva promesso ai Proci che avrebbe sposato uno di loro, solo al termine del lavoro che stava compiendo: stava tessendo il sudario per Laerte, il padre di Ulisse. Lo tesseva furbamente di giorno e lo disfaceva di notte.
L’inganno riuscì per quattro anni, al termine dei quali fu scoperta da una serva che riferì tutto ai Proci. Per fortuna Ulisse tornò in tempo, li uccise e finalmente si ricongiunse con la moglie.
Penelope, per la sua attesa e la sua tenacia è diventata il simbolo della fedeltà coniugale.
Calipso
Calipso è la bellissima ninfa abitante dell’isola di Ogigia (localizzata intorno a Gibilterra). Qui tiene prigioniero Ulisse. La ninfa, figlia di Atlante, era stata punita dagli dei e costretta a vivere su quest’isola, dove approdavano solo eroi o guerrieri costretti a ripartire.
Ulisse arrivò sull’isola dopo essere sopravvissuto al vortice di Cariddi. La ninfa lo accolse nella sua casa, che era composta da una grotta molto profonda con tante sale; in questo luogo dove lei e le sue ancelle trascorrevano le giornate tessendo e cantando. Calipso si innamorò dell’eroe e, secondo la tradizione, lo tenne prigioniero per sette lunghi anni.
Per costringerlo a restare lì con lei, gli offrì addirittura l’immortalità, ma Ulisse rifiutò ogni volta; il desiderio di tornare ad Itaca era più forte.
Atena, la dea che proteggeva l’eroe, ascoltò i lamenti di quest’ultimo e ne parlò con Zeus, che costrinse la ninfa a lasciarlo partire.
Circe
La storia di Circe è molto simile a quella di Calipso. Anche la maga era infatti tenuta prigioniera sull’isola di Eea, dove approdò l’eroe. I due vissero una bella storia d’amore che durò circa un anno; ma anche qui Ulisse non volle fermarsi perché sentiva di voler tornare nella sua terra natia.
Secondo la leggenda tra i due sarebbe nato anche un figlio, Telegono.
Nausicaa
E’ la figlia di Alcinoo, re dei Feaci. Ella accolse Ulisse, naufrago sulle sponde della sua terra, in seguito ad una tempesta scatenata dal dio Poseidone. La fanciulla si recò con le sue ancelle a giocare a palla sulla spiaggia, quando ad un tratto vide l’eroe completamente nudo uscire da un cespuglio.
Nausicaa ascoltò Ulisse con cortesia e lo invitò a recarsi presso il palazzo di suo padre per poter ricevere assistenza. Ulisse venne accolto dai Feaci e iniziò a raccontare al re e alla sua corte, la storia del suo viaggio e tutte le sue straordinarie avventure in un lungo flashback.
Nausicaa quasi si innamorò dell’eroe; egli la elogiava paragonandola ad Artemide. Il re Alcinoo gli propose la mano della figlia, ma Ulisse era desideroso di tornare nella sua terra.
L’importanza delle figure femminili
Le donne conosciute da Ulisse nel suo viaggio di ritorno a casa, non rimasero un segreto. Ulisse raccontò alla moglie Penelope di tutti i suoi incontri.
Alla fine ogni donna incontrata lo aiutò a percorrere una parte del suo cammino, e a ritrovare la strada per il ritorno definitivo a casa.
L’Odissea, pur essendo un poema interamente dedicato ad un uomo, fa emergere una serie importante di figure femminili: sono donne forti ed indipendenti, protagoniste parimenti anch’esse di questa storia che resterà per sempre impressa nell’immaginario di tutti i lettori.