Differenza tra biologico e ecosostenibile
Può capitare talvolta di usare erroneamente i termini biologico ed ecosostenibile, facendo riferimento ai diversi approcci che ha l’uomo con la natura e in relazione all’ambiente in cui viviamo. Vediamo in questo articolo le differenze tra i due termini.
Ecosostenibile
Per ecosostenibile si intendono tutte quelle attività che tengono conto dei limiti e delle debolezze dell’ambiente in cui l’uomo opera. Per questo motivo, vengono studiati dei rimedi che possono essere inseriti in una logica di sostenibilità e rispetto per il nostro ambiente. Tali rimedi possono essere applicati a diversi tipi di ambiti come: l’agricoltura, l’edilizia, il turismo.
Bisogna in ogni caso, per studiare i vari progetti e rimedi, tenere profondamente conto dei limiti ambientali, paesaggistici, rigenerativi e faunistici della natura del luogo. Ecco allora che possiamo parlare di agricoltura sostenibile, di edilizia sostenibile e di turismo sostenibile.
L’ agricoltura sostenibile pone attenzione al territorio, della fauna relativa, al tipo di vegetazione, ai criteri di sostenibilità nella produzione agricola e alimentare. L’edilizia sostenibile invece si focalizza su nuove tecniche di costruzione e nuovi materiali che hanno impatto favorevole sull’ambiente circostante.
In ultimo il turismo sostenibile si focalizza sulla possibilità di sfruttare al massimo strutture sostenibili. Esso predilige attività che sono considerate anche rispettose per l’ambiente circostante.
Biologico
Il termine biologico, viene principalmente utilizzato, per indicare un tipo di produzione agricola e di allevamento che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (come i concimi, i diserbanti, e gli insetticidi). Biologico è spesso usato come sinonimo di “più naturale o più sano“.
Purtroppo, in riferimento al cibo biologico, molto spesso le aziende hanno usato, il termine “biologico”, in maniera errata e ingannevole nei confronti dei produttori e dei rivenditori di alimenti. Così a tutela del consumatore è stato adottato un regolamento CE che ne chiarisce il termine e che richiede un severo controllo prima di applicare il prefisso “bio” ai prodotti distribuiti.
Facciamo riferimento al Regolamento (CE) n. 834/2007 del consiglio Europeo che tratta della produzione e dell’etichettatura dei prodotti biologici lasciando cadere ogni dubbio che abbiamo in merito alla questione.
A tutela del consumatore e a garanzia della concorrenza leale, i termini utilizzati per indicare i prodotti biologici dovrebbero essere protetti contro la loro utilizzazione su prodotti non biologici nell’intera Comunità e indipendentemente dalla lingua impiegata. (Art. 23)
La normativa comunitaria dovrebbe promuovere un concetto armonizzato di produzione biologica. (Art. 28)
Il Regolamento inoltre esclude dai prodotti biologici ogni prodotto OGM. Molto spesso sentiamo parlare di marchio biologico di un determinato prodotto che comunque deve essere esposto come abbiamo precedentemente scritto (vedi regolamento CE).