Ai tempi in cui Berta filava: da dove viene questo modo di dire?

Il modo di dire “ai tempi in cui Berta filava” si usa per indicare un momento passato, antico; significa proprio “in tempi lontanissimi“, remoti, andati. Contestualmente si considerano quei tempi come conclusi. Ora proveremo qui a rispondere a due domande:

  • Quali sono questi tempi?
  • Chi è Berta?

Più versioni raccontano l’origine di questa espressione italiana. Scopriamole assieme di seguito.

La filatrice - quadro di Eleuterio Pagliano
La filatrice (1869) • Dettaglio del quadro di Eleuterio Pagliano

Berta la Piedona

La Berta di cui si parla in questa espressione è Berta la Piedona. Si tratta della moglie del Re francese Pipino il Breve, nonché madre di Carlo Magno e prima regina carolingia.

La sua storia è stata cantata e tramandata dal trovatore Adenet le Roi, vissuto nel 1275 circa. Berta era chiamata la piedona per una particolarità: aveva un piede più lungo dell’altro.

Il suo vero nome francese era Bertrada di Laon; era nota anche come Berta del Gran Piè (in francese: Berthe au Grand Pied).

Nacque a Aisne nell’anno 720 e morì all’età di 63 anni a Choisy-au-Bac, il 12 luglio 783.

La leggenda

La leggenda narra che durante il viaggio per raggiungere il futuro sposo, la Principessa Berta venne sostituita. Prese il suo posto la figlia della sua dama di compagnia. Berta fuggì e raggiunse la casa di un taglialegna.

Lì visse qui per qualche anno, facendo il lavoro di filatrice.

La particolarità dei piedi, quel piedone, fece scoprire la sostituzione avvenuta anni prima.

Berta in seguito, finalmente, prese il suo posto sul trono francese.

I tempi in cui Berta filava

C’è una seconda versione, più favolistica, che racconta la storia o leggenda di Berta. Questa Berta è una vedova, molto povera, devota al suo Re.

Un giorno fila una lana sottilissima e la dona al suo sovrano.

Il Re, saputo della sua povertà, le regala tantissimi soldi e le garantisce una vita sicura e comoda.

Si narra che dopo l’episodio in molti tentano la stessa fortuna di Berta donando un filato pregiato al Re.

Questi però non risponde allo stesso modo.

Pronuncia, invece, la fatidica espressione:

“Non sono più i tempi che Berta filava”.

La leggenda italiana: Berta da Padova

C’è anche un’altra versione della leggenda di Berta. Si tratta di una storia tutta italiana che affonda le sue radici nella cultura popolare del bacino termale, ai piedi dei Colli Euganei. La località esatta sarebbe Montegrotto Terme, pochi chilometri più in là di Padova, nel Veneto.

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Nel borgo medievale di San Pietro Montagnon, in cima a Monte Castello, si trova la ricostruzione della Torre di Berta.

La Berta di questa versione è una contadinella.

Siamo nei primi anni dell’XI secolo.

Giungono nelle terre dei Colli Euganei Enrico IV, Imperatore del Sacro Romano Impero, e l’Imperatrice Bertha di Savoia.

Nel viaggio fra Roma e la Franconia si fermano alle terme locali.

L’imperatrice sta per rientrare quando incrocia una contadinella. Le chiede la grazia per il suo sposo, prigioniero nelle segrete del castello per non aver pagato la decima dovuta al padrone del feudo.

L’imperatrice concede la grazia.

La donna vuole sdebitarsi e per questo le regala il suo filo.

La nobildonna si commuove per la spontaneità del gesto e così decide di premiare la contadina: le concederà tanto terreno quanto il suo filo potrà contenere.

Ai tempi in cui Berta filava
La regina Berta e le filatrici (Reine Berthe et les fileueses, 1881) • Dipinto del pittore svizzero Albert Anker

Come capita al Re della prima versione narrata, l’Imperatrice riceve molte visite che replicano quanto accaduto con la contadina per ottenerne lo stesso dono.

Quale che sia la linea che si vuole scegliere di seguire, c’è un filo – è il caso di dirlo – che lega il personaggio con il risultato, e quindi il modo di dire qui analizzato.

Che Berta abbia avuto un piede grande, oppure che sia stata al cospetto di un Re o di un’imperatrice, oggigiorno sono definitivamente finiti i tempi in cui Berta filava.

Oggi è considerata beata; ricordata talvolta come Berta la Pia, è patrona delle filatrici.

La canzone di Rino Gaetano

Nel 1976 il cantautore Rino Gaetano pubblicò un brano dal titolo Berta Filava. Proponiamo di seguito un estratto del testo.

E Berta filava
E filava la lana
La lana e l’amianto
Del vestito del santo
Che andava sul rogo
E mentre bruciava
Urlava e piangeva e la gente diceva
“Anvedi che santo vestito d’amianto”

E Berta filava
E filava con Mario
E filava con Gino
E nasceva il bambino che non era di Mario
E non era di Gino

E Berta filava
Filava a dritto
E filava di lato e filava, filava e filava la lana […]

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Maria Cristina Costanza

Maria Cristina Costanza è nata a Catania il 28 gennaio 1984. Lascia la Sicilia a 18 anni per trasferirsi a Roma, dove si laurea in Comunicazione a La Sapienza. Sin da studentessa si orienta verso il giornalismo culturale collaborando con settimanali on line, webzine e webtv, prima a Roma poi a Perugia e Orvieto, dove vive attualmente. Dal 2015 è giornalista pubblicista. Col giornalismo, coltiva la sua 'altra' passione: la danza. Forte di quasi 20 anni di studio fra Catania, Roma, Perugia e New York oggi è insegnante di danza contemporanea e classica a Orvieto.

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