Annunciata (Palermo): analisi dell’opera di Antonello da Messina

Dipinto celebre, famoso e amato di Antonello da Messina, “Annunciata“, è stato realizzato fra il 1475 e il 1476. Conservata in Sicilia presso Palazzo Abatellis, è spesso indicata come Annunciata di Palermo. Il luogo di conservazione permette di distinguere questa da un’altra opera correlata, già trattata in un precedente articolo: l’Annunciata di Monaco. Tra poco vedremo le principali differenze.

L’Annunciata di Palermo è un’opera fondamentale nella poetica artistica di Antonello, perché ci mostra un volto di Maria bellissimo; esso ci coinvolge nell’atto stesso in cui la Madre di Cristo accetta il destino che le cambierà l’esistenza: essere la madre del figlio di Dio. Con questa scelta si trova a rappresentare per sempre tutte le madri del mondo: la maternità della Madonna ha un valore universale e un peso eterno.

Annunciata di Palermo - Antonello da Messina
Annunciata (Antonello da Messina, 1475-1476). Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis. Tempera e olio su tavola – 45×34,5 cm

Annunciata di Palermo e Annunciata di Monaco: le differenze

Antonello ritorna al tema dell’Annunciazione come aveva fatto nel 1474 con “Annunciazione” e come farà nel periodo 1476 – 1477 con il dipinto di Monaco citato poc’anzi; l’opera di Monaco è simile a quella di Palermo. In quella di Monaco però Maria appare sorpresa e spaventata dall’arrivo dell’Angelo.

Annunciata (Monaco), opera di Antonello da Messina
L’Annunciata (Vergine Annunziata) conservata a Monaco.

In questo dipinto, bellissimo e spirituale, vediamo invece una Madonna calma: ella ha preso il sopravvento sulle sue emozioni e con controllo, eleganza, umiltà, fermezza, equilibrio e soavità.

Il gesto della mano

Maria risponde alla chiamata di Dio con il solo gesto della mano. Una mano bellissima che sembra alzarsi verso l’Angelo in un gesto di consapevolezza, preoccupazione, sorpresa. La sorpresa è dovuta a ciò che le viene comunicato.

Annunciata di Palermo - dettaglio delle mani e del libro
Il dettaglio delle mani e del libro

Contemporaneamente vi è la determinazione e la mitezza di chi, proprio come una Madre, accetta il suo compito futuro: accetta quindi il Figlio, comunque sarà e qualunque ruolo dovrà interpretare nella sua vita.

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La luce e la presenza dell’angelo

L’Angelo appare attraverso la luce che le illumina il volto. La scelta di non mostrare l’emissario di Dio ma di suscitarlo attraverso la luce è un’idea scenica utilizzata anche nell’altro dipinto, “Annunciata di Monaco”.

La maestria di Antonello di catturare un attimo denso e complesso

La luce rappresenta l’introduzione di un evento soprannaturale che avviene in un attimo. E in un attimo Maria si spaventa, si preoccupa, capisce, si tranquillizza e accetta la sua missione.

In un attimo c’è tutto e si può comprendere e interpretare tutto il valore cristiano di un evento così complesso e straordinario. Anche l’idea che il tempo sia condensato in un attimo in cui la decisione di accettare un evento immortale avviene quasi superando i parametri temporali è meravigliosamente spirituale ed emozionante.

Annunciata di Palermo - dettaglio del volto di Maria
Annunciata di Palermo: il dettaglio del volto di Maria

La tecnica

La luce è la protagonista del dipinto in una tecnica che Antonello possiede benissimo e che mostra in questo capolavoro. La luce arriva da sinistra e illumina il volto di Maria, il suo abito, il libro aperto sul leggio.

Lo sfondo

Lo sfondo nero rende ancora più forte la sua presenza scenica e le dona la prospettiva necessaria affinché chi la guarda, la veda in tutto il suo splendore.

La geometria

Il dipinto è stilisticamente perfetto: rappresenta una rara bellezza geometrica in cui il volto di Maria si apre in un triangolo con la veste che chiude sul petto con la mano sinistra.

La prospettiva

La prospettiva è accentuata anche dalla presenza del leggio che sembra sfondare la tela. Prospettiva, spazio, senso geometrico sono accentuati dalla luce, che con la sua morbidezza ci permette di vivere un momento ultraterreno e un evento spirituale eterno.

Analisi dell’opera e commento video

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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