L’abbraccio di Klimt: storia, simboli e analisi dell’opera

Sono uniti in un abbraccio avvolgente. Si tratta di un uomo e una donna in piedi. Addosso portano ampie tuniche decorate con piccole figure. È l’opera di Gustav Klimt dal titolo Abbraccio (Die Umarmung) o il Compimento. L’abbraccio di Klimt fu realizzato tra il 1905 e il 1909. Si tratta di una tecnica mista su carta che misura 194×121 centimetri. Il dipinto è custodito a Vienna presso il MAK – Museum Für Angewandte Kunst (in italiano: Museo delle arti applicate).

Abbraccio Klimt Die Umarmung The Embrace
L’Abbraccio di Klimt (Die Umarmung)

L’abbraccio di Klimt

L’opera è stata commissionata al pittore austriaco – nato il 14 luglio 1862 a Baumgarten, un sobborgo di Vienna – per decorare il fregio di Palazzo Stoclet di Bruxelles. L’Abbraccio di Klimt è parte di un trittico composto da tre pannelli che sono dedicati alla serie dell’Albero della vita:

  • L’attesa (rappresentata da una danzatrice);
  • L’abbraccio (preludio del notissimo quadro dell’artista)
  • Il Bacio, una delle opere più famose di Klimt.

Dal bacio all’abbraccio

Sullo stesso tema dell’abbraccio, Klimt realizza Il Bacio (1907-1908). Un olio su tela di centimetri 180×180, custodito a Vienna presso la Österreichische Galerie Belvedere (Galleria austriaca del Belvedere). Un dipinto molto noto, simbolo del periodo secessionista. Anche qui utilizza il fondo d’oro, mentre un uomo e una donna si abbracciano al centro di uno spazio che è astratto.

Il bacio di Klimt, dettaglio dei visi
Il bacio di Klimt, dettaglio dei visi

In pieno stile secessionista (da Secessione, corrente artistica caratterizzata da una forte sensualità, che altro non è che il nome di Art Nouveau attribuitole in Austria), Klimt – che è tra i fondatori a Vienna della Secessione (fondata il 3 aprile 1897) – realizza L’abbraccio, opera caratterizzata dall’uso della foglia d’oro sullo sfondo dei dipinti.

Questa ispirazione nasce all’artista da un viaggio compiuto a Ravenna nel 1903. Dopo aver visitato i mosaici bizantini delle chiese ravennati, rimase infatti estasiato dalle tessere dorate dei mosaici.

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Klimt conduceva una vita modesta e, a parte qualche viaggio breve all’estero, non lasciò mai la sua Vienna.

L’abbraccio: descrizione e analisi dell’opera

I temi di Gustav Klimt sono sempre figurativi e classicheggianti, ma anche con un certo grado di astrazione. Le figure rappresentate dall’artista sono volutamente prive di profondità pittorica.

Il dipinto dell’artista rappresenta le due figure che si stagliano contro un fondo bidimensionale, che è decorato con spirali.

Nelle ampie tuniche che indossano i due protagonisti dell’opera ci sono tantissime decorazioni. Su quella che indossa l’uomo ci sono decorazioni geometriche grandi e colorate con tonalità che variano: brune, nere e bianche. Infine c’è qualche inserto color rosso, verde e giallo per ravvivare il tessuto delle tuniche.

Lo sfondo invece è realizzato con foglia d’oro, che conferisce brillantezza all’opera di Klimt.

Lo spazio è segnato dalla linea di confine tra il suolo e lo sfondo, mentre è assente la prospettiva.

È rara l’abitudine dell’artista a commentare le sue opere, spesso quindi è difficile risalire al significato dei suoi dipinti. Anche se sono abbastanza evidenti i temi, quali, ad esempio, il sesso. E’ un tema che viene trattato dal pittore in modo appassionato.

Gustav Klimt amava i gatti
Gustav Klimt

Klimt e le donne

Le sue opere riflettono l’opinione che Klimt avesse delle donne: idoli bellissimi, madri tenere, ma non solo. Anche predatrici, capaci di utilizzare il loro fascino come trappola fatale. Le donne di Klimt sono sempre rappresentate con eleganza tanto da non risultare mai volgari.

E Klimt è l’artista più amato dalle donne. Forse proprio perché è riuscito ad esaltare la figura femminile. Si vedano anche le analisi di altri intensi dipinti quali: Le tre età della donna, Nuda Veritas, Speranza I e II, Giuditta I.

Realizza quindi, superando divieti e opponendosi alle idee conservatrici del suo tempo, dipinti erotici e simbolici con i temi dei sogni, delle speranze, delle paure e delle passioni dell’uomo.

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Serena Marotta

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" è il suo primo libro. È giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

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