A mia moglie, analisi della poesia di Umberto Saba
La poesia “A mia moglie“ è una delle più significative dell’opera di Umberto Saba. Scritta nel 1911 fa parte della raccolta de Il canzoniere, che racchiude tutta la produzione poetica dell’autore. L’edizione definitiva è del 1961 ed è divisa in tre volumi, composti da varie sezioni. Dal titolo della raccolta, si nota che Saba si è voluto allacciare alla grande tradizione letteraria italiana e quindi direttamente al capostipite Petrarca. Il canzoniere infatti è una sorta di autobiografia del poeta e racconto della sua ricerca del senso della vita. La differenza con Montale e Ungaretti è proprio l’utilizzo di una forma chiara, precisa, senza incorrere in poesie ermetiche o contratte. I temi che dominano la raccolta di Umberto Saba sono proprio l’eros e l’amore: secondo Saba l’amore è la verità che unifica tutti gli esseri viventi.
La poesia “A mia moglie” è infatti dedicata a Carolina Wölfler, detta Lina, dalla quale il poeta ebbe la figlia Linuccia; essa fa parte della sezione Casa e campagna.
Analisi della poesia “A mia moglie“
Il componimento consta di sei lunghe strofe di versi di varia lunghezza, con prevalenza di settenari. La moglie viene accostata a tutti gli animali femmina mansueti e non assomiglia a nessun’altra donna.
Lina viene paragonata a:
- una gallina, che ha la stessa camminata lenta delle regine;
- una mucca gravida, che quando la accarezzi rivolge il viso verso di te;
- una lunga cagna, gelosa e protettiva;
- una coniglia paurosa che nessuno avrebbe mai il coraggio di far soffrire;
- una rondine leggera che torna sempre in primavera;
- una formica previdente, che conserva le provviste per l’inverno.
Gli animali non hanno nulla di umano ma sono rappresentati realisticamente proprio per mettere in evidenza tutte le qualità della donna e vengono visti nel loro significato oggettivo per essere ricollegati alle caratteristiche di Lina. Inizialmente sia la critica che la moglie stessa risero di questo componimento ma, con una semplice analisi delle similitudini (tu sei come…), si nota come viene esaltata la vitalità femminile e profondamente positiva degli istinti naturali. Il componimento presenta anche una serie di anafore (tu sei come) ed ha una struttura ad anello (vengono utilizzate le stesse parole all’inizio e alla fine).
Lina Wölfler: il ritratto della moglie di Saba
Il ritratto della moglie evidenzia quindi una figura materna molto affettuosa, presente, che si sacrifica per i propri figli: la figura di Lina viene quindi sublimata nonostante il contatto col mondo animale.
Lina viene ritratta quindi come una donna molto presente, in antitesi con la madre di Saba, che lo affidò per la crescita ad una balia e segnò profondamente il poeta, in particolare nel suo rapporto con l’eros.