La vitamina D: proprietà e benefici
Una delle vitamine più importanti per la salute dell’organismo è sicuramente la vitamina D. Vi siete mai chiesti perché durante i freddi mesi invernali ci si sente particolarmente tristi, pigri e stressati? La ragione sta nel fatto che il freddo e le basse temperature aggrediscono il nostro corpo, mentre al contrario una regolare e corretta esposizione al sole produce numerosi benefici alla salute, correlati appunto alla produzione di vitamina D.
Questo tipo di vitamina, indispensabile per la sopravvivenza, viene prodotta in primis attraverso l’esposizione ai raggi UVB, ma anche tramite l’assunzione di alcuni cibi in particolare e specifici integratori. In generale si ritiene che una persona con una pelle chiara debba esporsi venti minuti al giorno al sole per poter assumere la sufficiente quantità di vitamina D, mentre un soggetto con fototipo di pelle più scuro può restare al sole senza problemi circa sei volte in più.
Un’eventuale carenza di vitamina D può essere evidenziata con un semplice prelievo di sangue. Eccessiva carenza di vitamina D può essere la causa di una grave patologia come il rachitismo, che in passato colpiva soprattutto i bambini in tenera età, o altri disturbi come debolezza ossea e muscolare, ipocalcemia, psoriasi, ipofosfatemia.
Approfondimento
Proprietà
Ecco, in sintesi, le principali proprietà della vitamina D:
- contribuisce al rafforzamento del sistema immunitario;
- consente al corpo di assorbire il calcio necessario alla corretta formazione e crescita delle ossa;
- permette un assorbimento del fosforo, e quindi è di sostegno al sistema nervoso;
- le sostanza contenute nella vitamina D sono utili nella prevenzione del cancro;
- contribuisce allo stimolo della melatonina durante i mesi estivi, in modo da rendere la pelle più abbronzata e luminosa.
I benefici della vitamina D
Grazie all’apporto di vitamina D, che facilita l’assorbimento di fosforo e calcio, il sistema cardiaco è in grado di funzionare correttamente, così come quello nervoso. Alcune ricerche hanno rilevato che esiste una correlazione tra bassi livelli di vitamina D ed un maggiore rischio di morte precoce e infarto.
Altri studi invece hanno messo in evidenza come la vitamina D contribuisca a migliorare le funzioni dell’apparato respiratorio, proteggendo da malattie come asma e tubercolosi. Altri benefici della vitamina D sull’organismo sono:
- attenuazione dei dolori legati alla fibromialgia;
- effetto antimicrobico: agisce sulle ferite, favorendone la guarigione;
- soppressione dei sintomi della sclerosi multipla;
- miglioramento dell’energia e dell’umore, attraverso la stimolazione di endorfine (gli ormoni del benessere).
I cibi che contengono vitamina D
Per assumere le corrette dosi giornaliere di vitamina D dobbiamo prestare attenzione a ciò che consumiamo quotidianamente a tavola. Ci sono infatti alimenti particolari che ne contengono in quantità elevata, come ad esempio l’olio di fegato di merluzzo.
In genere la vitamina D è contenuta nel pesce, soprattutto nelle sardine, aringhe e salmone. Discreta quantità di questa vitamina la si trova anche nel latte, nei formaggi, nel burro e nelle uova.
E’ consigliabile non eccedere, per non incappare in conseguenze legate appunto ad un sovradosaggio vitaminico. Per quanto concerne il dosaggio, per gli adulti si consigliano 5 microgrammi giornalieri di vitamina D. Per soggetti con età compresa tra i 50 e i 70 anni i microgrammi possono aumentare a dieci, oltre i settanta anni sono concessi 15 microgrammi giornalieri. Neonati e bimbi non dovrebbero assumere invece più di 10 microgrammi al giorno.
Per prevenire l’influenza e i malanni stagionali si consiglia di fare il “pieno” di vitamina D durante l’estate, prendendo il sole in modo cauto e responsabile. I soggetti con bassi livelli di tale vitamina è più predisposto ai raffreddori, alle infezioni dell’apparato respiratorio, all’influenza stagionale.
Assumere vitamina D in vista della stagione invernale (soprattutto per bambini e anziani) potrebbe essere uno strumento di prevenzione più efficace, invece di ricorrere al vaccino come prescrive di solito la medicina convenzionale.