Tre donne, analisi del celebre quadro di Pablo Picasso

Tre donne è un dipinto di Pablo Picasso in cui l’influenza dell’arte “negra” predomina nella realizzazione dei corpi e dei volti delle donne ritratte. Si tratta di un olio su tela che misura 200 x 178 cm e fu realizzato fra il 1908 e il 1909. Attualmente è esposto all’Hermitage di San Pietroburgo. Il lavoro che Picasso dedicò a quest’opera fu molto intenso. Picasso preparò diversi schizzi prima di realizzare questo dipinto, che raggiunse un risultato di sinteticità eccezionale.

Pablo Picasso, Tre donne
Picasso, Tre donne (1908-1909)

Tre donne, Pablo Picasso: descrizione del quadro

Le figure sembrano scolpite e la definizione dei corpi, in particolare della loro muscolatura, raggiunge un livello di definizione molto accentuato. I corpi e le loro posizioni richiamano i quadri di Derain e Ingres mentre i volti ricordano la scultura africana con i suoi tratti duri e marcati che nel quadro raggiungono un livello espressivo inquietante.

Picasso dipinge le tre figure realizzando un effetto molto particolare: i corpi sembrano scolpiti nel legno, in un unico pezzo di legno da cui paiono sorgere. Non sono indipendenti i corpi bensì uniti e aggrovigliati in una stessa matrice materica.

Le influenze dunque sono molte ma l’aspetto davvero interessante è il modo con il quale Picasso ha trasferito nella pittura la scultura africana, reinterpretandola ma lasciandone anche i tratti caratteristici e riproponendo in un’altra forma d’arte, la pittura appunto, espressioni e forme tipiche della scultura.

Contesto e considerazioni

Nell’anno 1908 Picasso decide di ritirarsi fuori Parigi per lavorare su dipinti influenzati in parte dall’arte africana, che lui conosceva molto bene di cui era un grande appassionato, e in parte dalla collaborazione con Georges Braque. Tre donne, realizzato in questo periodo, è uno dei dipinti più interessanti e ambiziosi.

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I nudi di Derain, i paesaggi di Braque furono di ispirazione a Picasso che utilizzò una pennellata più materica, incisiva in cui i volumi diventano le forme dei corpi. Ma proprio i corpi non ricordano l’arte africana, in quanto sono mobili e dinamici mentre i volti ricordano le maschere dell’arte primitiva e subirono molti cambiamenti prima di raggiungere un risultato che fosse per l’artista soddisfacente.

Le masse, i volumi, le forme dei corpi delle donne sono la struttura portante del dipinto. Le pose delle tre modelle ricordano un altro quadro importante di quel periodo, il celebre Les Demoiselles d’Avignon, che è un’opera a sua volta ispirata da quadri come La Sorgente di Ingres e Le Bagnanti di Derain.

Uno degli aspetti più interessanti del dipinto è la sua forza espressiva: i corpi delle tre donne sembrano scolpiti nel legno e appaiono come se fossero uniti in un’unica dimensione, senza un disegno individuale e separato le une dalle altre. Insomma, sembra di osservare un’unica scultura in cui le donne appaiono legate fra loro in una danza sensuale che non ha soluzione di continuità.

Nella bellezza dei corpi e elle forme che si fondono e si mostrano in una dinamicità materica, forte, sostanziale vediamo i volti inespressivi che mantengono una forza e una dignità da maschere misteriche, oltre le quali vediamo tutta la cultura artistica di Picasso, che amava passare giornate intere nel museo etnografico di Parigi.

Analisi dell’opera con commento video

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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