Il tricolore. Storia e origini della bandiera italiana

Il tricolore italiano è la bandiera ufficiale dello Stato italiano. La sua nascita, ispirata agli ideali liberali della Rivoluzione francese, avviene a Reggio Emilia il 27 dicembre 1796, quando un’assemblea di 110 delegati presieduti da Carlo Facci decretano la costituzione della Repubblica Cispadana. In tale contesto ad avanzare la proposta di adottare una bandiera composta dai colori verde, bianco e rosso è Giuseppe Compagnoni. L’ufficialità arriva pochi giorni dopo, il 7 gennaio 1797. In tale periodo storico la penisola italiana è occupata dalle truppe napoleoniche.

Bandiera italiana
Il tricolore italiano

Il Regno d’Italia viene proclamato diversi anni dopo, il 17 marzo del 1861, e il tricolore è considerato la bandiera ufficiale anche se la sua definizione giuridica avviene nel 1925 quando la bandiera di Stato, oltre ai tre colori, mostra anche lo stemma della casa reale.

Dopo la Seconda guerra mondiale, caduto il fascismo e abolita la monarchia, nasce la Repubblica e con essa viene definita, durante l’Assemblea Costituente, la forma definitiva della bandiera dello Stato italiano: il tricolore a bande verticali e di uguali dimensioni con i colori verde, bianco e rosso.

Origini storiche del tricolore italiano

Nel 1796 Napoleone scende con il suo esercito in Italia sconfiggendo molti Stati che vengono in seguito rifondati come repubbliche strutturate su principi democratici. La Repubblica Ligure, la Repubblica Romana, la Repubblica Partenopea e la Repubblica Anconitana, dopo la prima campagna napoleonica che termina nel 1799, vengono soppresse dagli eserciti austriaco e russo e in parte confluiscono nel Regno Italico che nasce dopo la seconda campagna d’Italia che Napoleone guida negli anni successivi e grazie alla quale il Regno rimane intatto fino al 1814.

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Tuttavia è proprio durante l’esistenza di queste repubbliche che il tricolore viene considerato un simbolo di libertà e democrazia e di identità nazionale, oltre ad essere considerato un vessillo rappresentativo di uno Stato racchiuso in confini ben definiti.

Dopo la caduta di Napoleone gli Stati della Restaurazione aboliscono tali vessilli, ma il ricordo delle libertà acquisite induce coloro che hanno combattuto per l’ indipendenza dell’Italia ad utilizzarla quale simbolo di libertà. In seguito, dopo i moti del ’48 il tricolore diviene simbolo di un’Italia in cerca dell’unità e che attorno al tricolore vuole ricongiungersi.

Crediti: per la foto si ringrazia Michele Beatrice
http://www.flickr.com/photos/mikko_09/3883990411/in/set-72157622227776984

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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