Perché l’Italia vive costantemente un rischio geologico
L’Italia viene è da sempre considerata un paese geologicamente a rischio, principalmente per due fattori: in primis a causa del suo assetto idrogeologico sempre fragile ed instabile; in secondo luogo, perché da sempre il nostro territorio è a rischio sismico, pertanto facilmente soggetto a terremoti.
Il territorio italiano è attraversato da diverse faglie attive e secondo un recente rapporto stilato da studiosi di sismologia ben il 36% della popolazione italiana vive in zone a rischio sismico, mentre ben sei milioni italiani vivono in zone ad alto rischio idrogeologico.
Il centro del Mediterraneo è da sempre teatro di scontro tra la placca africana e quella euroasiatica e questo rende ancora di più il nostro territorio soggetto a fenomeni sismici. Il territorio italiano quindi si trova perciò in un contesto molto dinamico dal punto di vista tettonico e ne subisce le conseguenze che si manifestano sotto forma di devastanti catastrofi naturali.
Per quanto concerne invece l’assetto idrogeologico, uno dei rischi principali che ci riguarda da vicino è quello geologico-idraulico; con tale termine si fa riferimento ai rischi, derivanti dal verificarsi di eventi meteorici estremi che inducono a tipologie di dissesto tra loro strettamente interconnesse, quali frane ed esondazioni.
In virtù di tali premesse, per il problema sismico, lo Stato italiano ha tentato di classificare ogni area del paese dal punto di vista sismico o comunque di prendere provvedimenti per limitare i danni se si dovesse verificare un evento catastrofico. Il territorio è stato classificato in quattro classi a seconda della sismicità. La classe 1 è la più a rischio mentre la classe 4, dove sono presenti la maggioranza di comuni e città, non dovrebbe essere sottoposta a scosse telluriche di livello significativo.
Purtroppo sebbene la moderna tecnologia e l’uomo abbiano fatto passi da gigante in merito, non si può prevedere con certezza l’arrivo di un evento sismico o idrogeologico né prevenire “il corso della natura”. Tra i terremoti più disastrosi della storia italiana ricordiamo il terremoto/maremoto di Messina del 1908, mentre tra quelli più recenti che hanno causato ingenti danni a cose e a persone, quello verificatosi il 6 aprile 2009 all’Aquila e il 29 maggio del 2012 quello che ha colpito l’Emilia Romagna e la bassa Lombardia, con epicentro in Pianura Padana.