Il Paradiso: riassunto dei canti dal XX al XXXIII
La cantica del Paradiso fa parte della Divina Commedia scritta da Dante Alighieri dal 1316 in poi. In questo articolo troverete uno schema riassuntivo del Paradiso, dal XX al XXXIII capitolo (conclusione).
Approfondimento
Canto ventesimo
Sesto cielo, Giove. Le anime: nel cielo di Giove ci sono le anime dei giusti, di quelli, cioè, che nella vita cercarono sempre la giustizia. Stato delle anime: dopo aver formato una frase latina, le anime del cielo di Giove crearono l’immagine di un’aquila. I personaggi principali: numerosi sovrani che regnarono con giustizia.
Dante vede brillare nell’occhio dell’aquila molte anime di sovrani che regnarono con giustizia: in mezzo all’occhio, risplende l’anima di David, re degli Ebrei; attorno a lui, sono disposti gli imperatori Traiano e Costantino, Guglielmo, re di Sicilia e altri. L’aquila invita Dante a non meravigliarsi di vedere in Paradiso alcuni sovrani che non conobbero Cristo (come Traiano): li ha salvati il loro ardente amore per la giustizia.
Canto ventunesimo
Settimo cielo, Saturno. Le anime: gli spiriti contemplanti, cioè quegli spiriti che alla azione concreta preferirono la meditazione di Dio. Stato delle anime: le anime scendono e salgono da una scala luminosa. I personaggi principali: il monaco Pier Damiani.
Nel VII cielo, Dante vede una fulgida scala così alta che la fine si perde nello spazio: su questa scala, salgono e scendono le anime dei beati. Una di esse, Pier Damiani, parla con Dante, esaltando la vita contemplativa; alla fine, rimprovera il lusso e le mollezze dei prelati e le anime circostanti levano un grido altissimo di sdegno.
Canto ventiduesimo
I personaggi principali: San Benedetto.
Benedetto parla a Dante della sua vita e dell’ordine monacale da lui fondato, rimproverando poi la corruzione dei conventi. Dante sale con Beatrice all’VIII cielo e si ritrova nella costellazione dei Gemelli: si volge a guardare il cammino percorso e, ormai staccato dalle passioni terrene, fissa con malinconica serenità la Terra “che ci fa tanto feroci”.
Canto ventitreesimo
Ottavo cielo, le stelle fisse (cioè le costellazioni). Le anime: le anime che accompagnano la visione trionfante di Cristo. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: Cristo e la Madonna tra le anime osannanti.
Circondato da anime fulgidissime e osannanti, appare a Dante la visione di Cristo, alla quale segue la visione della Madonna, circondata da un anello di fuoco.
Canto ventiquattresimo
Ottavo cielo, le stelle fisse. Le anime: le anime sono solo uno sfondo luminoso. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: San Pietro.
San Pietro interroga Dante sul concetto di fede e il poeta risponde con franca sicurezza. È il primo dei tre esami sulle virtù teologali che Dante dovrà compiere prima di salire a Dio.
Canto venticinquesimo
Ottavo cielo, le stelle fisse. Le anime: le anime sono solo uno sfondo luminoso. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: San Giacomo e poi San Giovanni.
San Giacomo interroga Dante sulla speranza, su quella virtù, cioè, che permette agli uomini di attendere con fiducia, da Dio, i mezzi necessari per salire in Paradiso. Alla fine appare San Giovanni e lo sfolgorare di luce abbaglia Dante.
Canto ventiseiesimo
Ottavo cielo, le stelle fisse. Le anime: le anime sono solo uno sfondo luminoso. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: San Giovanni, Adamo.
San Giovanni esamina Dante sulla virtù della carità. Al termine dell’esame, Dante fa alcune domande all’anima di Adamo, sulla sua permanenza nel paradiso terrestre.
Canto ventisettesimo
Ottavo cielo, le stelle fisse. Le anime: le anime sono solo uno sfondo luminoso. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: San Pietro.
Tutte le anime del Paradiso esplodono nell’inno del “Gloria”; poi, nel gran silenzio che succede, in una rossa luminosità che esprime ira sdegnosa, San Pietro scaglia una terribile invettiva contro il papa Bonifacio VIII e i vescovi corrotti.
Canto ventottesimo
Nono cielo, il Primo Mobile (cioè il cielo che dà il movimento agli altri). Le anime: lontano, si profilano nell’empireo i cerchi angelici. Stato delle anime: Dante non nota anime. I personaggi principali: nessun incontro con anime particolari.
Beatrice mostra a Dante un punto lontanissimo, accecante di splendore: è la prima visione di Dio, circondato da nove corone di angeli. Beatrice spiega a Dante il modo con cui gli angeli sono divisi nelle varie corone.
Canto ventinovesimo
Nono cielo, il Primo Mobile (cioè il cielo che dà il movimento agli altri). Le anime: lontano, si profilano nell’empireo i cerchi angelici. Stato delle anime: Dante non nota anime. I personaggi principali: nessun incontro con anime particolari.
Beatrice parla ancora a Dante degli angeli, spiegando come furono creati. Ricorda, poi, Lucifero, il più perfetto degli angeli, che si ribellò a Dio e fu precipitato nell’Inferno. Alla fine, Beatrice inveisce contro i filosofi e i predicatori che diffondono nel mondo la menzogna.
Canto trentesimo
II cielo empireo, cioè l’infinito. Le anime: tutti i beati del Paradiso. Stato delle anime: i beati siedono in un immenso anfiteatro ch’è la loro sede più propria. I personaggi principali: nessun incontro con anime particolari.
L’empireo appare a Dante come un immenso sfolgorare di luce dove si apre un gigantesco anfiteatro simile a un fiore: è la “candida rosa” (ogni petalo è un seggio di un beato) e tra essa e Dio si muovono schiere scintillanti di angeli.
Canto trentunesimo
II cielo empireo, cioè l’infinito. Le anime: tutti i beati del Paradiso. Stato delle anime: i beati siedono in un immenso anfiteatro ch’è la loro sede più propria. I personaggi principali: San Bernardo.
Travolto dallo sfolgorare della luce, Dante si volge a Beatrice in cerca di aiuto, ma al suo posto trova san Bernardo che gli indica Beatrice lontana, nel seggio che le è destinato nella candida rosa. San Bernardo esorta il poeta a volgersi contemplazione della Madonna.
Canto trentaduesimo
II cielo empireo, cioè l’infinito. Le anime: tutti i beati del Paradiso. Stato delle anime: i beati siedono in un immenso anfiteatro ch’è la loro sede più propria. I personaggi principali: San Bernardo.
San Bernardo illustra a Dante la distribuzione delle anime nella candida rosa, divise a seconda che siano spiriti vissuti prima o dopo la venuta di Cristo. Alla fine tutte le anime intonano “L’Ave Maria”.
Canto trentatreesimo
II cielo empireo, cioè l’infinito. Le anime: tutti i beati del Paradiso. Stato delle anime: i beati siedono in un immenso anfiteatro ch’è la loro sede più propria. I personaggi principali: San Bernardo.
San Bernardo prega la Madonna perché Dante possa sopportare lo splendore di Dio: la luce si fa sempre più accecante e il poeta fissa gli occhi nel punto sfolgorante dov’è Dio: ne intuisce, così, per miracolo, l’universalità (cioè l’eterna, assoluta immensità divina), il mistero della Trinità e quello dell’incarnazione di Cristo. Poi è travolto da un torrente di luce: il viaggio è ormai finito.