Prendere Roma per toma: cosa significa e da dove deriva

In quante situazioni ci è capitato di capire una cosa per un’altra, di confondere le cose o anche le persone? Sono tantissime le occasioni che oggi viviamo nel mondo sempre più affollato, distratto e iperstimolato; esse ci possono apparire per quello che non sono. L’errore è a portata di mano. Così tutti possono prendere Roma per toma.

Cosa significa esattamente? Da dove arriva questo modo di dire?

Rispondiamo a queste domande.

Prendere Roma per Toma
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Roma per toma: travisare, confondere, male interpretare

Il significato del modo di dire “prendere Roma per toma” è semplice e molto noto. Significa travisare qualcosa, prendere qualcosa per qualcos’altro, interpretare male una situazione.

Si riferisce ad un fatto, ma per traslato si può utilizzare anche per le persone.

Capita, in qualche caso, di scambiare una persona per qualcun altro. In ogni caso, in una visione più generica, se abbiamo preso Roma per toma abbiamo commesso una gaffe.

Significato chiaro, origine incerta

Questo modo di dire è correlato ad un altro, simile. Si tratta di “promettere Roma e toma“. Entrambi fanno leva sull’assonanza delle parole “Roma” e “toma”, ma non hanno lo stesso significato.

Promettere Roma e toma: significa promettere Roma e tutto il resto. Questo perché l’espressione deriverebbe dal latino, poi mal tradotto, promittere Romam et omnia. “Et omnia“, cioè tutto il resto, che sarebbe col tempo divenuto… un formaggio.

Così non è sbagliato pensare che la diffusione di “promettere Roma e toma” abbia generato poi “prendere Roma per toma” laddove le due parole si erano legate nell’italiano gergale.

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Toma è un termine generico per indicare alcuni formaggi, perlopiù prodotti nelle regioni Piemonte e Valle d’Aosta.

Toma piemontese, formaggio
Toma piemontese, formaggio

Origine regionale: dal Piemonte e oltre

Il detto “prendere Roma per toma” ha una sua stanzialità nel dialetto piemontese dove infatti si dice: capì Roma për toma.

Non è chiaro né accertato il viaggio di questo modo di dire  ma, forse dal latino, forse dal piemontese, oggi ne esistono molte varianti.

Le varianti: nazionali e regionali

La variante più riconosciuta di questo detto è “prendere fischi per fiaschi“: si dice in lingua italiana, in tutto il Paese, ma circolano ovviamente le traduzioni nei vari dialetti. Stesso vale per il modo di dire “prendere lucciole per lanterne“, nato e diffuso in italiano ma poi esistente in tutti i dialetti regionali, da Nord a Sud.

lucciole in un prato
Lucciole in un prato

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Maria Cristina Costanza

Maria Cristina Costanza è nata a Catania il 28 gennaio 1984. Lascia la Sicilia a 18 anni per trasferirsi a Roma, dove si laurea in Comunicazione a La Sapienza. Sin da studentessa si orienta verso il giornalismo culturale collaborando con settimanali on line, webzine e webtv, prima a Roma poi a Perugia e Orvieto, dove vive attualmente. Dal 2015 è giornalista pubblicista. Col giornalismo, coltiva la sua 'altra' passione: la danza. Forte di quasi 20 anni di studio fra Catania, Roma, Perugia e New York oggi è insegnante di danza contemporanea e classica a Orvieto.

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