Nudo seduto (1909), analisi dell’opera di Amedeo Modigliani

Nudo seduto è il titolo di un celebre quadro di Amedeo Modigliani. L’opera fu realizzata da Modì nell’anno 1909. Di seguito vediamo l’immagine.

Nudo seduto (Seated Nude, 1909)
Nudo seduto (Seated Nude, 1909)

Nudo seduto: storia, descrizione e analisi dell’opera

Le precarie condizioni economiche dell’artista livornese e la sua tendenza, in quel periodo, a criticare aspramente e a distruggere i suoi dipinti, possono spiegare il motivo per cui il disegno di Nudo seduto appare nel verso di un altro dipinto sulla medesima tela, intitolato: Jean Alexandre.

Jean Alexandre dipinto da Modigliani

Jean Alexandre, insieme al fratello Paul Alexandre, fu uno dei primi finanziatori delle opere di Modigliani.

La modella

“Nudo seduto” ha come protagonista una modella priva di identità. Non sappiamo infatti chi fosse. E’ una ragazza dallo sguardo timido, quasi preoccupato, mentre posa senza abiti e mostra un corpo giovane, acerbo, evidenziato dalla pennellata che segna i contorni del corpo.

Proprio la posizione della modella che si mostra di lato osservando l’interlocutore con uno sguardo di tre quarti, mette soggezione, non tanto per la sua bellezza ma proprio per il corpo acerbo, lo sguardo timido e la straordinaria capacità di Modigliani di rapire con pochi colori l’essenza caratteriale di un soggetto.

I colori

I colori, infatti, sono in contrasto fra loro: il blu freddo dello sfondo contro il rosa e l’ocra della pelle.  E proprio in questo contrasto di colori si crea un’atmosfera in cui il soggetto, la ragazza, emerge in un modo autonomo, disinteressato. In questa atmosfera l’emozione per la sua timidezza prende tutto e lascia poco spazio all’osservazione dei dettagli.

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Forse il dipinto non è stato concluso e Modigliani ha preferito girarlo per dipingere il ritratto di Jean Alexander; oppure ha messo da parte l’opera per concentrarsi su altro.

Riferimenti ad altre opere

Ad ogni modo, il dipinto ricorda alcuni nudi di Paul Cézanne e la passione di Modigliani per Toulouse-Lautrec. Lo studio approfondito di questi due pittori da parte di Modì, si può vedere nella scelta cromatica del dipinto e nell’attenzione per i tratti del viso e i contorni del corpo.

Proprio questo nudo con i suoi cromatismi particolari e l’impostazione del soggetto ricordano un altro importante quadro di Modigliani di questo periodo: “Il mendicante di Livorno”. In entrambe le opere si possono ritrovare moltissimi riferimenti al lavoro di Cézanne.

Il mendicante di Livorno
Il mendicante di Livorno

Nudo seduto: dati sull’opera

Tecnica: Olio su tela

Misure: 81×60 cm

Ubicazione: Fondation Pierre Gianadda, Martigny (Svizzera)

Commento all’opera (video)

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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