La Natività coi Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, opera di Caravaggio

La Natività coi Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, di Caravaggio, è un’opera unica per il suo valore artistico e per la sua vicenda. La tela, infatti, trafugata nel 1969 a Palermo è fra i 10 capolavori più ricercati al mondo.

Dettaglio dell'opera di Caravaggio: Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi
Dettaglio centrale dell’opera di Caravaggio: Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi

La tela, le caratteristiche, la scena e i personaggi

L’opera è un’olio su tela di grande dimensioni (268 per 197 centimetri). Nel dipinto Caravaggio rappresenta la nascita di Cristo e lo fa nel segno del grande realismo, sua più nota cifra stilistica. La Natività, infatti, mette in scena sei personaggi che nell’aspetto sembrano essere poveri ed emarginati:

  1. La Madonna;
  2. San Giuseppe;
  3. San Lorenzo
  4. San Francesco d’Assisi;
  5. l’angelo planante;
  6. il sesto personaggio è ipotizzato come San Leone.

Essi appaiono in atteggiamento spontaneo. Mentre San Giuseppe resta di spalle e avvolto in un telo verde, la Madonna mostra estrema malinconia nel guardare il figlioletto sul giaciglio improvvisato, come ad anticipare la reazione al destino che spetta al Cristo. L’angelo, intanto, plana dall’alto per portare all’interno della scena la gloria divina.

Lo spessore emotivo della Natività è assegnato al gioco di colori e luci che caratterizza tutta l’opera caravaggesca.

Natività coi Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi, opera di Caravaggio
Foto dell’opera completa

Nodo critico: luogo e data della realizzazione

La data e il luogo del dipinto sono informazioni che gli addetti ai lavori hanno cercato nel tempo di recuperare per meglio interpretarlo e per contestualizzarlo nell’ambito dell’opera tutta del pittore meneghino.

In particolare, critici e biografi di Caravaggio si sono espressi definendo due ipotesi:

  • quella della produzione durante la sosta in Sicilia fra 1608 e 1609 e per la Compagnia dei Bardigli e dei Cordiglieri;
  • quella della realizzazione in un periodo precedente, nel 1600 a Roma, a seguito della commissione del commerciante Fabio Nuti.

Il furto della tela e l’indagine, aperta e irrisolta

Nella notte fra il 17 e il 18 ottobre del 1969, la Natività coi santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Caravaggio venne trafugata dall’Oratorio di San Lorenzo di Palermo.

Lo scoprì il custode il giorno 18, nel primo pomeriggio. Partì, così, un’indagine che subito definì il furto come un’azione di matrice mafiosa. Nel tempo, infatti, diversi pentiti e collaboratori di giustizia, nel corso dei vari interrogatori, vennero sentiti sulla vicenda fornendo, in totale, un racconto molto vario e sconnesso.

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Vincenzo La Piana per primo parlò dell’opera raccontando che la Natività trafugata era stata seppellita nelle campagne palermitane con 5 chilogrammi di cocaina e alcuni milioni di dollari dal narcotrafficante Gerlando Alberti. L’indicazione non portò, però, al ritrovamento.

Francesco Maria Mannoia, invece, si dichiarò esecutore del furto al cospetto del giudice Giovanni Falcone. Egli raccontò che, staccandola per arrotolarla, la tela subì un tale danno che si decise di distruggerla. In seguito il Nucleo tutela del patrimonio artistico dei Carabinieri dimostrò sì l’autenticità del racconto di Mannoia, ma legato ad un’altra opera rubata.

Nel 1996, ancora, il pentito Giovanni Brusca raccontò che la Natività era stata utilizzata come merce di scambio con lo Stato per un alleggerimento della pena. Trattativa che lo Stato rifiutò. Salvatore Cancemi raccontò di aver visto l’opera in bella mostra alle riunioni della Cupola.

Gli anni 2000 e 2010

Nel 2009 Gaspare Spatuzza spiegò che la Natività, una volta sottratta all’Oratorio, fu affidata alla famiglia Pullarà, capimafia del mandamento di Santa Maria del Gesù. Riferì che l’opera, posta in luogo non adatto, fu rosicchiata da topi e maiali e che i resti furono dati alle fiamme.

Nel 2018 Gaetano Grado informò che la tela fu stata affidata nel 1970 a Badalamenti, altro esponente di Cosa Nostra. In particolare Badalamenti cercò di piazzare l’opera tramite un canale di ricettazione svizzera, ma l’affare saltò a causa dei gravi danni della stessa.

La vicenda della Natività è arricchita dal racconto dello storico e giornalista britannico Peter Watson. Watson raccontò che nel 1980 un ricettatore salernitano gli propose la tela. Sfortuna volle che il giorno dell’incontro, il 23 novembre, il territorio campano fu colpito da un grave terremoto che, fra l’altro, impossibilitò lo scambio.

La replica della Natività coi Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi (di Caravaggio), a Palermo
La replica della Natività coi Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi (di Caravaggio), a Palermo

La Natività coi Santi Lorenzo e Francesco vive ancora come replica e sui media

Nel 2016 un progetto voluto e realizzato da Sky affidò la cosiddetta “clonazione dell’opera” alla grande competenza di Factum Arte. Scienza e analisi supportate da tecnologie di ultimissima generazione restituirono alla città di Palermo, e al mondo, l’opera di Caravaggio.

La replica della Natività è stata posta sempre nell’Oratorio di San Lorenzo, nel capoluogo siciliano, il 12 dicembre 2015 nel corso di una cerimonia ufficiale a cui ha presenziato anche il palermitano Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

All’inizio del 2019 è uscito il film Una storia senza nome, del regista Roberto Andò, che ruota intorno alla vicenda del furto del quadro.

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Maria Cristina Costanza

Maria Cristina Costanza è nata a Catania il 28 gennaio 1984. Lascia la Sicilia a 18 anni per trasferirsi a Roma, dove si laurea in Comunicazione a La Sapienza. Sin da studentessa si orienta verso il giornalismo culturale collaborando con settimanali on line, webzine e webtv, prima a Roma poi a Perugia e Orvieto, dove vive attualmente. Dal 2015 è giornalista pubblicista. Col giornalismo, coltiva la sua 'altra' passione: la danza. Forte di quasi 20 anni di studio fra Catania, Roma, Perugia e New York oggi è insegnante di danza contemporanea e classica a Orvieto.

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