Luca Tommassini si racconta a Vanity Fair: “Mio padre picchiava me e mia madre con schiaffi e pugni”
Un’infanzia difficile, quella che il regista e coreografo Luca Tommassini ha raccontato in un’intervista rilasciata a “Vanity Fair”. “Un giorno mio padre ha colpito la mamma con un calcio alle spalle, e lei è rimasta immobile. Era andata in coma”.
Luca Tommassini, proprio in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, ha ricordato alcuni tristi episodi della sua infanzia. “Sono cresciuto a schiaffi e pugni. Mio padre mi maltrattava e mi ignorava”, ha rivelato. Questi momenti sono rimasti impressi a fuoco nella sua mente, cambiando profondamente il suo carattere.
Quello che ho patito di più è stata la violenza sulla mia mamma. Ho assistito agli abusi per ogni singolo giorno, per diversi anni, prima di cominciare a reagire.
– ha detto.
Quando suo padre è andato via di casa lui aveva undici anni. La madre trovò un lavoro come addetta alle pulizie domestiche. “Io ho iniziato a lavorare nello spettacolo, a fare pubblicità, a comparire nei film. A 16 anni ho iniziato a lavorare professionalmente“.
Un’infanzia così lascia sempre ferite profonde e un senso di insicurezza.
Come lo stesso Luca Tommassini ha confessato, qualche volta ancora gli capita di avere degli attacchi di panico.
Attualmente il coreografo e regista è attivo nell’associazione Pangea Onlus, che si occupa di violenza sulle donne.