L’adorazione dei Magi, analisi dell’opera di Leonardo da Vinci
Nel 1481 Leonardo da Vinci riceve l’incarico di dipingere una Adorazione dei Magi. Si tratta di un’opera mai compiuta, realizzata su tavola che misura 2,46 x 2,43 metri. E’ presente a Firenze, presso la Galleria degli Uffizi. Commissionata dai monaci di San Donato a Scopeto nel marzo del 1481, con l’obbligo che fosse compiuta entro ventiquattro-trenta mesi, venne lasciata da Leonardo allo stato di abbozzo, alla sua partenza per Milano, in casa di Amerigo Benci.
Approfondimento
Il movimento geometrico
L’Adorazione ha la forma pressoché quadrata, permettendo a Leonardo di organizzare la pittura, in superficie e in profondità, secondo le direttrici delle diagonali, il cui punto d’incontro cade nella testa della Madonna; ella è arretrata rispetto ai Magi, inginocchiati e adoranti ad ala, e costituisce il vertice di una piramide, alla quale dà movimento rotatorio, orientandosi leggermente con le gambe verso sinistra e volgendosi, come il Bambino, verso destra.
Questo movimento si propaga a tutte le figure, vicine e lontane.
Il messaggio e l’interpretazione
Il tema non è la narrazione del fatto, altrimenti ci sarebbero elementi classici come il bue e l’asinello, ma è l’ansia di capire, l’impeto dei personaggi.
Le volte e le scale crollate probabilmente rappresentano il mondo pagano, distrutto dal cristianesimo.
L’Adorazione dei Magi è opera incompiuta, dunque, secondo le norme usuali; ma perfettamente compiuta, perché totalmente coerente, espressione adeguata del mondo di Leonardo e dell’interpretazione che egli dà dell’evento: l’atto d’amore, che partendo dal gesto del Bambino, si propaga all’umanità in un ampio e lento movimento circolare.
Il tema dell’Adorazione
Il tema dell’Adorazione dei Magi fu uno dei più frequenti nell’arte fiorentina del XV secolo, poiché permetteva di inserire episodi marginali e personaggi che celebravano il fasto dei committenti; inoltre ogni anno, per l’Epifania, si svolgeva un corteo che rievocava la Cavalcata evangelica (o cavalcata dei Magi) nelle strade cittadine.
L’opera incompiuta si presenta oggi come un grandioso abbozzo a monocromo, che permette di conoscere approfonditamente la tecnica usata da Leonardo nella realizzazione delle opere.
(Da: Wikipedia)
Secondo la tradizione fiorentina, il maestro preparava innanzitutto un disegno accurato, usando però il meno possibile linee nette per i contorni. Questo contrastava con la posizione allora dominante a Firenze del predominio della linea di contorno, come confine preciso dell’oggetto rappresentato: come si sa, infatti, Leonardo da Vinci preferiva usare contorni sfumati, suggerendo una certa continuità tra gli oggetti e lo spazio che li circonda, attraverso la circolazione dell’aria che nella realtà impedisce una visione nitida delle cose.