La furia dei Titani, trama e riassunto del film
La furia dei Titani, film del 2012
Perseo ha fatto una scelta drastica: ha deciso di ritirarsi con suo figlio in un villaggio sul mare e di praticare il mestiere del pescatore. Non vuole saperne né del potere divino né di suo padre, Zeus, Re dell’Olimpo, con il quale non ha un buon rapporto da molti anni.
Ma il suo destino di semidio non si può concludere in un villaggio di pescatori e una notte Zeus gli fa visita comunicandogli che gli dei stanno perdendo il loro potere perché gli uomini non li pregano più e quindi non possono più sostenere il Tartaro luogo in cui è prigioniero Crono, padre di Zeus, e nonno di Perseo, il quale fu imprigionato dallo stesso Zeus quando ci fu, nell’era primordiale, lo scontro fra Dei e Titani.
Zeus, quindi, chiede aiuto al figlio, affinché assieme si rechino nel Tartaro ma Perseo si rifiuta. A questo punto Poseidone, Dio del mare, e Zeus alleati e fratelli cercano di risolvere la questione ma scoprono ben presto che hanno nemici potenti all’interno della loro stessa divina famiglia.
Il film riscatta il precedente “Scontro tra Titani” in cui la macchina di Hollywood schiacciava senza ritegno la Mitologia greca per trasformarla in un polpettone noioso da relegare all’oblio della memoria. Quest’ultimo, invece, ha una trama più corposa e logica e anche se il Mito greco è un po’ svilito, lo spettacolo è assicurato grazie ad una tecnica registica abile e fantasiosa che non lascia nulla di intentato.
Gli effetti speciali la fanno da padroni rendendo la visione godibile e a tratti stupefacente con l’immensità di Crono che sparge fuoco e fiamme contro le truppe della regina Andromeda. Gli appassionati del genere avranno soddisfazione ma anche coloro che vogliono vedere un film agile e veloce con una storia lineare e impastata di ingredienti classici: amore, rivalità parentale, potere, perdizione, pietà e riscatto.
I Miti greci, comunque, sono un’altra cosa e per chi volesse conoscerli meglio consiglio di leggere: “L’universo, gli dèi, gli uomini” di Jean-Pierre Vernant, editore Einaudi.