I fogli della contestazione negli anni 1968 e 1969
Tra il 1968 e il 1969 si verificano alcuni mutamenti di direzione nei giornali, si tratta di giornalisti tutti d’impronta liberale. Subiscono un’evoluzione le agenzie di stampa, i settimanali e nascono i cosiddetti Fogli della contestazione.
In questi anni “Il Corriere” è diretto da Giovanni Spadolini. Nel campo dei settimanali le novità sono due. Riguardano l’estensione dell’impiego del colore e la trasformazione di “Panorama” da mensile in settimanale. La decisione dell’editore Mondadori apre in Italia la strada del newsmagazine. “L’Espresso”, diretto da Eugenio Scalfari, resta fedele al formato “lenzuolo” e sceglie un inserto a colori, formato tabloid e un inserto grande dedicato all’economia e alla finanza.
Approfondimento
Le agenzie di stampa
Con l’ampliamento dei mass media crescono il ruolo e l’importanza delle agenzie di stampa. La rapida e intensa crescita è consentita dai progressi tecnologici. Le telescriventi diventano più veloci. I satelliti e il computer aprono straordinarie possibilità alla raccolta e alla circolazione delle parole e delle immagini.
Sul piano mondiale, le agenzie più potenti e diffuse sono l’Associated Press e l’United Press International, americane, la sovietica Tass, l’inglese Reuters e la France Press, francese.
In Italia, il settore delle agenzie entra in una fase di sviluppo nel corso degli anni Sessanta e si modernizza nel decennio successivo. Nel 1971 l’Ansa possiede 14 uffici in Italia e 59 all’estero.
Altre agenzie in Italia sono l’Agi, di proprietà dell’Eni, l’Adn Kronos, che opera per conto del partito socialista, l’Asca, agenzia di stampa cattolica associata, che è la fonte ufficiosa della Dc. Nel 1976, è qualificata agenzia nazionale anche l’Aga, agenzia giornali associati, di proprietà di Confindustria.
I fogli della contestazione
Torniamo al 1968/1969: una serie di avvenimenti scuotono il mondo dei media. L’Italia è in fermento: la contestazione giovanile, la riscossa dei sindacati, le bombe di Milano, le passioni suscitate dalla guerra nel Vietnam, la nascita e lo sviluppo del movimento femminista.
Dal movimento studentesco e dai gruppi della sinistra extraparlamentare nascono dei fogli molto aggressivi. Le parole d’ordine di questi fogli sono: “Abbattere il sistema” e “controinformazione”.
In varie città avvengono dimostrazioni di studenti e operai contro la stampa borghese e contro la Rai. Il quotidiano più attaccato è il “Corriere”. All’inizio degli anni Settanta, in un clima molto acceso, caratterizzato da un lato dalla crisi del sistema di potere democristiano e dalle coalizioni di centrosinistra e, dall’altro, dai fermenti che agitano la società civile, si apre un decennio drammatico nel cui corso mutano sia gli assetti della stampa che quelli televisivi.
I quotidiani di sinistra extraparlamentare
La prima novità è la nascita dei quotidiani di sinistra extraparlamentare, sono fogli di battaglia politica e ideologica. Nasce a Roma nel 1971 “Il Manifesto” creato da un gruppo di comunisti. Ha un’impostazione grafica sobria, quasi austera, che richiama modelli ottocenteschi. Non pubblica fotografie ed è veramente privo di pubblicità.
Il secondo quotidiano è “Lotta Continua”, che esce a Roma nel 1972 e che cesserà le pubblicazioni nel 1981. È un tabloid aggressivo, con titoli slogan, vignette e fotografie. Composto da pezzi brevi, scritti usando le mode espressive in uso tra i giovani.
A Milano, nel 1974, esce il “Quotidiano del lavoratori”, che dura soltanto 5 anni. Nel 1974, “L’Espresso adotta la formula newsmagazine e vede triplicare le vendite.