Faggeto I (Beech Forest I), quadro di Gustav Klimt

Gustav Klimt, secessionista viennese, nell’opera Faggeto I, olio su tela di centimetri 100 x 100, realizzata nel 1902, offre allo spettatore uno scenario naturale, rappresentando un invito al silenzio e alla contemplazione. L’artista dà vita alla composizione attraverso il contrasto tra linee verticali e orizzontali, dedicandosi al paesaggio.

Faggeto I (Beech Forest I), quadro di Gustav Klimt datato 1902
Faggeto I (Beech Forest I), quadro di Gustav Klimt datato 1902

Faggeto I, descrizione del quadro

Il pittore dipinge tronchi di faggio che danno l’impressione di ondeggiare. Ogni fusto è diverso dall’altro per spessore, colore e andamento. Si ha l’impressione che non ci siano punti di riferimento, nonostante l’orizzonte sia segnato sul margine superiore della tela. Il terreno è uno straordinario puzzle di foglie autunnali. Klimt non è solo un pittore simbolista di soggetti femminili ed erotici (ricordiamo: Giuditta I, Nuda Veritas), e non è solo un ritrattista (ricordiamo: Sonja Knips, Emilie Flöge), ma è anche dedito al paesaggio.

Le sue tele, come questa o come La fattoria della betulle (descritta in un precedente articolo), sono di formato quadrato. Un formato che riduce l’ampiezza degli spazi: si assiste all’assenza dell’umanità, ma al contempo rivela una molteplicità di stati d’animo.

Klimt e i paesaggi

Klimt non dipinge in studio ma si dedica alle sue opere lavorando en plein air, proprio come gli impressionisti. Gira con una piccola cornice di avorio in tasca: è attraverso questa che ammira il paesaggio allo scopo di provare e riprovare le inquadrature. Una caratteristica di queste sue opere è che hanno come risultato quella sensazione di “tutto a fuoco”. Così l’immagine è più statica.

È dal 1900 al 1916 che Gustav Klimt trascorre le vacanze estive sul lago Attersee, a est di Salisburgo, in compagnia della sua compagna Emilie Flöge. È un ambiente lacustre congeniale al pittore che gli permette spesso di riprendere appunto il tema dell’acqua che appare nei suoi quadri di figura. Proprio nel corso dei suoi soggiorni, l’artista dipinge cinquanta paesaggi: gli occhi dell’artista puntano sugli specchi d’acqua o sulle fitte boscaglie.

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Qui la figura umana è assente e la sua bellezza è sostituita dagli elementi armoniosi del creato. A differenza tuttavia degli impressionisti degli anni Settanta dell’Ottocento, i paesaggi di Klimt non rappresentano trascrizioni spontanee di ciò che vede l’occhio del pittore; esiste invece prepotente nei suoi paesaggi un forte elemento astratto.

Insomma in “Faggeto I” l’artista austriaco dipinge una sorta di schermo di tronchi tagliati in alto e in basso rispetto la tela. Forse si ispira in questo dipinto alla serie di Pioppi di Claude Monet. Lo stile di Klimt è un’audace fusione di elementi naturalistici dall’estrema eleganza decorativa che raggiunge il limite dell’astrazione. Cattura l’osservatore rendendolo parte della sua opera, aldilà del tempo e dello spazio.

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Serena Marotta

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" è il suo primo libro. È giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

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