Oroscopo e Astrologia: credere o non credere?
Non mi vergogno a dirlo: io sono una di quelle persone che, appena acquista una rivista, si mette subito alla ricerca dell’oroscopo. Pur non lasciandomi condizionare da ciò che scrivono al riguardo, mi piace cominciare la giornata sbirciando cosa potrebbe succedere al mio segno zodiacale. L’Astrologia, però, è una disciplina di tutto rispetto, non ha nulla a che fare con le previsioni superficiali che si leggono sui giornali, poiché studia in maniera completa e approfondita l’incidenza degli archetipi e l’influenza dell’oroscopo nella realtà di ogni giorno. Conosciuta fin dall’antichità, l’Astrologia possiede una connotazione esoterica che la rende affascinante e misteriosa.
Il fulcro dell’Astrologia è nell’interpretazione dell’oroscopo, un grafico che riporta la posizione dei diversi pianeti al momento specifico della nascita di una persona. Si dovrebbe parlare più correttamente di “oroscopo natale”, una guida per lo più generale che viene poi personalizzata in base alle scelte personali. Attraverso l’individuazione del tema natale si può risalire alle tendenze caratteriali e psicologiche e alle predisposizioni di ognuno. In pratica, l’oroscopo è il punto dell’ellittica che si trova sull’orizzonte in un dato momento, in base al quale si può rilevare la posizione dei pianeti e dello zodiaco, per esempio al momento della nascita.
Cosa significa Oroscopo?
Il termine “oroscopo” deriva dalla lingua greca “horoscopos” e significa: osservare l’ora. Anche nell’accezione latina la parola conserva il medesimo significato: “horoscopus” significa infatti: “ciò che indica il tempo”. L’invenzione dei dodici segni dello Zodiaco risale al 600 a.C. Sono stati i Babilonesi ad inventare questi simboli corrispondenti ai dodici mesi dell’anno, utilizzati ancora dalla moderna astrologia. Gli studiosi di astrologia babilonesi (denominati Caldei) cominciano ad aprire botteghe per diffondere le loro conoscenze, ma con l’avvento del Cristianesimo i Caldei vengono considerati alla stregua dei pagani, e quindi giudicati con ostilità.
Con le Crociate l’astrologia comincia a diffondersi in tutta Europa, per poi arrivare all’apice della diffusione dopo la prima guerra mondiale, quando comincia ad apparire sui giornali la pagina quotidiana dedicata all’oroscopo.
Oggi almeno il 90% delle persone under 30 conosce a quale segno zodiacale appartiene, e in molti si rivolgono agli astrologi per conoscere il proprio futuro. In genere questo avviene attraverso la consultazione di una tavola astrologica che contiene la posizione dei singoli pianeti al momento della nascita. Ma è pur vero che esistono tantissimi “sistemi astrologici” diversi tra loro e spesso contraddittori, appartenenti a varie culture anche piuttosto antiche (per esempio, l’oroscopo cinese). L’astrologia, infatti, pur studiando il movimento dei pianeti e basandosi su elementi di astronomia, non è una scienza e non ha neppure l’ambizione di esserlo.
Perché si crede all’oroscopo?
L’astrologia si fonda essenzialmente su quella che gli psicologi chiamano “validazione personale”: se crediamo fermamente che qualcosa sia così, tendiamo a ricordare solo gli avvenimenti che appoggiano tale situazione, lasciando cadere nel dimenticatoio tutto quello che invece se ne allontana. Siamo tutti portati a ricordare ciò che va bene per noi tralasciando gli aspetti che non combaciano.
Secondo gli psicologi questa “lettura a freddo” è capace di influenzare le persone. La scienza da sempre nutre forti dubbi sull’affidabilità dell’astrologia, basandosi sull’assunto che più del tema natale influisca sugli individui la predisposizione genetica. L’astrologia può essere considerata una disciplina a metà strada tra religione e psicoterapia. A seconda di come la si utilizzi nella vita quotidiana, questa disciplina può essere di supporto o potenzialmente pericolosa. Una cosa è certa: che ci crediamo o no, una sbirciatina all’oroscopo la diamo un po’ tutti.