La locandiera, commedia di Carlo Goldoni (riassunto)

La locandiera è la commedia più famosa di Carlo Goldoni, che fa parte delle opere scritte nella stagione teatrale del 1752-53. È diventata così conosciuta perché è una delle prime commedie di carattere. Non sono più utilizzate le maschere fisse ed è presente un approfondimento psicologico. La protagonista è Mirandolina, la proprietaria di una locanda in Toscana che adora circondarsi di spasimanti ma che non si concede mai a nessuno. L’autore sceglie di rappresentare questa tematica discussa, proprio per mettere in guardia gli uomini dal disprezzo di alcune donne.

La locandiera - commedia di Carlo Goldoni - riassunto
Una scena tratta da una moderna rappresentazione teatrale de La locandiera, di Carlo Goldoni.

La Commedia dell’Arte di Goldoni

Carlo Goldoni è stato uno dei più grandi autori teatrali italiani, attivo nel Settecento. È riuscito a riformare completamente la Commedia dell’Arte per dar vita ad un nuovo modo di scrivere i testi teatrali. Fino a quel momento la Commedia dell’Arte, infatti, aveva sempre fatto a meno di testi scritti e sceneggiatura, per utilizzare un tipo di rappresentazione dal vivo, basata sull’improvvisazione e sull’utilizzo di maschere fisse.

Goldoni, per la prima volta, cambiò il modo di fare teatro comico, proponendo commedie scritte per intero. Creando dei personaggi a tutto tondo e senza l’utilizzo delle maschere. Indagando la loro psicologia. Facendo un’analisi sociale della situazione del tempo. Criticando aspramente i vizi della borghesia.

La locandiera appartiene al periodo in cui l’autore lavorava presso il teatro Sant’Angelo di Venezia e iniziava a mettere a punto la sua riforma teatrale. L’opera non lascia spazio all’improvvisazione.

La locandiera

Commedia in tre atti di Carlo Goldoni. Riassunto.

Incipit

Il marchese: Fra voi e me, vi è qualche differenza.
Il conte: Sulla locanda tanto vale il vostro denaro quanto vale il mio.
Il marchese: Ma se a me la locandiera usa a me delle distinzioni, mi si convengono più che a voi.
Il conte: Per quale ragione?
Il marchese: Io sono il Marchese di Forlipopoli.
Il conte: Ed io sono il Conte d’Albafiorita.
Il marchese: Sì Conte. Contea comprata.
Il conte: Io ho comprato la Contea, quando voi avete venduto il Marchesato.
Il marchese: Oh basta: son chi sono, e mi si deve portar rispetto.

Atto I

La scena è ambientata nella locanda della protagonista, Mirandolina. E’ una bellissima ragazza che adora sedurre gli uomini ma che non si concede mai. Qui si incontrano il Marchese di Forlipopoli, un nobile decaduto, e il ricco Conte di Albafiorita, che ha acquistato il titolo nobiliare con il suo denaro.

I due si contendono i favori della locandiera e la corteggiano ciascuno a suo modo. Il Marchese ostenta il suo titolo sociale. Il Conte fa lo stesso con il suo denaro.

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Alla locanda arriva un altro ospite: il Cavaliere di Ripafratta. E’ un aristocratico che odia le donne e le disprezza. Mirandolina, allora, concepisce un piano di seduzione per farlo crollare e farlo innamorare di lei, con lo scopo di punirlo per il suo disprezzo verso il genere femminile (misoginia).

È presente anche un altro personaggio maschile: Fabrizio. Egli lavora come cameriere alla locanda ed anche lui è follemente innamorato di Mirandolina.

Atto II

Il secondo atto de La locandiera è tutto dedicato alle manovre di seduzione che la protagonista mette in atto per far innamorare il Cavaliere di Ripafratta. Ella decide di ingaggiare due attrici per sedurlo, ma il Cavaliere scopre l’inganno e diventa furioso. Mirandolina finge di piangere e di svenire, facendolo cadere nel suo tranello. Così lo fa innamorare di lei.

Atto III

Il cavaliere si trasforma così in tutto ciò che ha sempre detestato: un uomo asservito ad una donna e offuscato dall’amore. Dichiara il suo amore alla protagonista, che però lo ignora, e si scontra violentemente col Conte, sfidandolo in un duello.

Mirandolina allora ferma i due duellanti e dichiara che sposerà Fabrizio, il fedele cameriere, un uomo buono che anche il padre, prima di morire, le aveva consigliato come marito. Ella promette al futuro sposo che non tenterà più di sedurre gli uomini. Tutti i suoi pretendenti lasciano così la locanda.

Carlo Goldoni
Carlo Goldoni

Commento all’opera

La commedia La locandiera di Carlo Goldoni, è scritta completamente in italiano perché l’autore volle fare in modo che potesse essere compresa senza sforzo dalla gente comune dell’Italia settentrionale e centrale.

L’autore, delineando la figura di Mirandolina, riesce a riscattare l’immagine di servetta che veniva utilizzata nella Commedia dell’Arte. La donna, infatti, è davvero un personaggio complesso, mutevole e decisamente realistico. Ella rappresenta il capolavoro della commedia. È difficile dare un’interpretazione univoca del carattere della protagonista: mentre a prima vista sembrerebbe soltanto una donna crudele, in realtà molti aspetti del suo carattere sono positivi, come il fatto di voler far vincere il suo punto di vista a tutti i costi.

È una borghese semplice che ha il coraggio di rifiutare la proposta di un nobile e sceglie di sposare una persona umile ma onesta. Alla fine, ella stessa rispetta la regola della divisione in classi sociali, evitando pericolose ascese e cambiamenti radicali. La commedia quindi rappresenta un formidabile ritratto di una donna borghese moderna, dalla condotta non proprio irreprensibile. Questa è in sintesi la grande novità del teatro goldoniano, che esce fuori dai canonici schemi di attacco alla nobiltà.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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