Conversazione in Sicilia, di Elio Vittorini: riassunto
Conversazione in Sicilia è il romanzo più famoso di Elio Vittorini, scrittore neorealista attivo intorno alla prima metà del Novecento. Il romanzo è stato pubblicato prima a puntate, sulla rivista «Letteratura» tra il 1938-1939. In seguito fu pubblicato in volume nel 1941 con il titolo Nome e lagrime, dall’editore Parenti di Firenze. L’edizione definitiva, con nome attuale, uscirà poco dopo edita da Bompiani.
Approfondimento
Elio Vittorini
Elio Vittorini fu un grande scrittore neorealista italiano. Nacque a Siracusa nel 1908. Dopo aver abbandonato gli studi, si trasferì a Firenze dove entrò in contatto con gli autori della rivista letteraria «Solaria». Su questa rivista pubblicò il suo primo romanzo Il garofano rosso.
Egli fu molto attivo sul piano civile. Venne incarcerato nel 1943 per avere contatti con il Partito Comunista e partecipò attivamente alla Resistenza. Dedicò poi il resto della vita all’attività editoriale, collaborando anche con Italo Calvino nella rivista «Il menabò».
Gli intellettuali, in quel difficile periodo che fu quello della Seconda Guerra Mondiale, cercarono si diventare portavoci di un impegno etico e sociale, anche nella realtà del dopoguerra, per dare voce agli oppressi e contrastare le ingiustizie. Così anche Vittorini fece a pieno la sua parte e pertanto può definirsi scrittore neorealista.
Conversazione in Sicilia
Questo impegno civile dell’autore si può notare proprio nel romanzo Conversazione in Sicilia, il capolavoro dell’autore. Il testo è suddiviso in cinque parti più un epilogo. Il protagonista è Silvestro, un tipografo siciliano che è emigrato al Nord Italia. Egli è anche l’io narrante del romanzo.
Riassunto e trama
La storia inizia quando Silvestro riceve una lettera da parte del padre, che lo informa di aver lasciato la casa coniugale per vivere con un’altra donna. Questo evento scuote il protagonista nel profondo, facendolo uscire da quell’inettitudine che si era creato e spingendolo a tornare a casa dalla madre, in occasione dell’onomastico di lei.
Il romanzo segue così il viaggio che Silvestro compie dal Nord fino alla Sicilia, durante il quale egli incontra una serie di personaggi molto particolari: il Gran Lombardo, un siciliano molto forte che gli ricorda quanto sia importante impegnarsi attivamente per gli altri; due poliziotti Senza Baffi e Con Baffi che disprezzano i passeggeri siciliani; un ragazzo malato e un catanese.
Quando il protagonista incontra finalmente la madre, inizia la rievocazione di tutti i ricordi della sua infanzia e soprattutto degli affetti familiari.
Nella terza parte del romanzo “Conversazione in Sicilia“, Silvestro accompagna la madre, che è infermiera, a far visita a tutti i malati dell’ospedale. Essi si trovano in una situazione di grande povertà e ricordano al protagonista quanto il mondo sia “offeso” dalla miseria e dall’ingiustizia.
«Il mondo è grande ed è bello, ma è molto offeso.»
Conversazione in Sicilia, Elio Vittorini.
Finale
Nell’ultima parte del romanzo, Silvestro dialoga con il fantasma di un soldato, che poi scopre essere il fratello morto in guerra, Liborio. Infatti lui e la madre ricevono la notizia della morte del fratello proprio qualche ora dopo attraverso una lettera. Dopo aver fatto un giro per il paese e aver pianto, Silvestro torna a casa e vede che la madre sta lavando i piedi al padre, che è ritornato.
A quel punto si rende conto che è arrivato il momento di tornare a casa, con maggiori consapevolezze, in particolare quella di aiutare il prossimo e impegnarsi contro le ingiustizie.
Commento
Lo stile del romanzo è lirico, spesso vengono utilizzate frasi molto brevi che assumono anche il valore di sentenza.
Il romanzo si svolge su due piani: uno reale e uno simbolico. Ogni personaggio incontrato rappresenta un ideale di uomo che Silvestro deve conoscere, inoltre è sempre presente un chiaro riferimento alla realtà storica della Seconda Guerra Mondiale.
Il viaggio compiuto da Silvestro diventa quindi un viaggio alla ricerca di sé stesso, delle proprie radici e della propria identità, per avvicinarsi proprio al mondo offeso, che diventa il simbolo delle ingiustizie perpetrate ai danni dell’umanità ed è il concetto più importante espresso nel romanzo stesso.