Cin Cin: qual è il suo significato nel brindisi?

Cin Cin: il gesto del brindisi

Il brindisi è un gesto molto comune che si compie  tra due persone o in gruppo alzando i bicchieri e facendoli tintinnare tra loro in segno di saluto verso qualcuno e come augurio di fortuna, oppure in occasione di un avvenimento importante, prima di berne il contenuto. Il termine “brindisi” deriva dallo spagnolo “brindis”, che a sua volta si riferisce al modo di dire “bring dir’s” (lo porto verso di te, il bicchiere) utilizzato durante i banchetti in Germania.

Brindisi, Cin Cin
Perché quando si brinda si dice “Cin Cin” ?

Nell’antica Roma

Il gesto di brindare è un’abitudine che risale all’Antica Roma: secondo le fonti risalenti all’epoca dell’Impero romano, quando gli avvelenamenti erano all’ordine del giorno come strumento per eliminare i nemici scomodi, far toccare i bicchieri tra loro durante un banchetto faceva sì che un po’ di vino passasse da un bicchiere all’altro. Tale gesto scongiurava il rischio di omicidi per avvelenamento.

Brindare con boccali di birra
Si brinda e si dice “Cin cin” anche con i boccali di birra

Oggigiorno

Oggi brindare è un modo conviviale di esprimere amicizia e affetto nei confronti dei commensali, è un momento di socializzazione accanto al quale sono sorte diverse credenze e tradizioni diverse. Per esempio in Spagna, per poter essere un brindisi perfetto è necessario attuare una coreografia precisa di mani e braccia che si attorcigliano tenendo il bicchiere in mano: inoltre bisogna pronunciare alcune formule di buon auspicio. Se si sta facendo un brindisi con qualcuno che non beve vino o altre bevande alcoliche la tradizione vuole che i bicchieri non si tocchino, frapponendo una mano tra di essi.

Prosit

Quando si fa un brindisi, in genere, si pronunciano parole e motti di augurio ad alta voce, accompagnando l’innalzamento e il contatto dei bicchieri tra loro. In passato era molto utilizzato il motto: “Prosit”, che deriva dalla lingua latina (verbo prodesse, “giovare”, terza persona singolare del congiuntivo presente), che letteralmente significa: “sia di giovamento”. Questa formula era tipicamente usata in Chiesa quando il sacerdote terminava la Messa.

Ma il modo di dire più diffuso oggi durante il brindisi è “Cin cin”, un detto di origine cinese, precisamente degli abitanti della costa di Canton, che venne poi introdotto dai marinai europei nel nostro continente; pare proprio che a fare ciò siano stati gli Ufficiali di Sua Maestà Britannica. Il termine originale è “ch’ing ch’ing” (prego, prego) poi tramutato in “chin chin” dai naviganti e commercianti soprattutto in età vittoriana. Il termine è stato subito ben accolto nella lingua italiana perché onomatopeico: riporta immediatamente al suono dei calici o bicchieri che tintinnano tra loro.

Nella lingua cinese in uso oggi “ch’ing ch’ing” significa “bacio”: metaforicamente potremmo dire che il tocco dei bicchieri è il bacio che ci si scambia in onore di qualcosa o qualcuno bevendo in compagnia di amici.

Come lo dicono negli altri paesi?

Se capitate in Giappone, attenzione a non pronunciare “Cin cin” mentre brindate: a quanto pare, il termine ha un significato alquanto equivoco: “piccolo pisello”, quindi meglio evitare!

L’equivalente in Inghilterra è “Cheers”, in Albania “Gezuar”, in Brasile “Cin cin saude”, in Francia “Santè!”.

In Moldavia si brinda decine di volte (fino a 30 volte!) per ogni pasto a suon di “Hai devai” (che si pronuncia: ai devi); in lingua italiana si traduce con “andiamo”.

In Finlandia si dice “Kippis”. In Svezia si dice “Skål!” (“skol”) che letteralmente significa “coppa”. Attenzione però: è obbligatorio guardare negli occhi la persona con cui si brinda.

Conosci altri modi per augurare un buon brindisi, in altre lingue?

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Cristiana Lenoci

Cristiana Lenoci è laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La sua grande passione è la scrittura. Ha maturato una discreta esperienza sul web e collabora per diversi siti. Ha anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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