Amore e Psiche stanti, scultura di Canova
Psiche e Amore stanti è una scultura di Antonio Canova realizzata fra il 1796 e il 1800. La statua è ricavata da marmo bianco e misura 150 x 58 x68 cm. Attualmente l’opera è esposta al museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Fu lo zar Alessandro I a portarla all’Ermitage nel 1814 dopo averla acquisita dalla collezione di Joséphine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone Bonaparte. La composizione scultorea è stata realizzata in due versioni, la prima fu commissionata dal colonnello John Campbell e in seguito venduta a Gioacchino Murat; mentre la seconda, sempre realizzata da Canova, fu ceduta da Campbell a Joséphine de Beauharnais.
L’opera rappresenta un tema caro allo scultore: l’incontro fra Amore e Psiche e la loro passione che si trasforma in un simbolo immortale di due amanti che si cercano e lottano per poter vivere per sempre in comunione spirituale e carnale. La storia narrata da questa scultura, come dall’altra più conosciuta di Canova Amore e Psiche, è quella tramandata da Apuleio che narrò come Eros si fosse innamorato di Psiche, bellissima quasi o più di Venere, e che dopo averla sposata, senza che lei sapesse l’identità del suo consorte, dovette attendere che Psiche superasse diverse prove per poter ottenere, come lui, l’immortalità.
In quest’opera i due sono legati da un abbraccio tenero e amorevole mentre osservano una farfalla, simbolo, ripreso dalla classicità greca, dell’anima.
A differenza di Amore e Psiche in cui i due si abbracciavano nella tensione voluttuosa del desiderio, in questa scultura Canova vuole simboleggiare la loro innocenza, ritraendoli nelle fattezze adolescenziali che rendono ancora più evidente la ricerca dello scultore verso un’espressione del bello aggraziata dalla giovinezza.
La meravigliosa armonia fra la realtà di un amore appassionato e coinvolgente e l’idealizzazione di una bellezza classica e senza tempo rendono l’opera Amore e Psiche stanti un esempio immortale di ricerca del bello, imitazione quasi perfetta della vita e della sua trasfigurazione.