Biotestamento o testamento biologico, cos’è?
Approfondimento
Biotestamento. Si tende a confonderlo con l’eutanasia o con il suicidio assistito. Facciamo chiarezza
In cosa consiste il testamento biologico
Il biotestamento (o testamento biologico) è un documento che esprime la volontà di un soggetto, capace di intendere e di volere e lucido di mente, circa il sottoporsi o meno a trattamenti sanitari e terapie per il momento in cui non fosse in grado di esprimere il proprio intento a causa di patologie gravi e invalidanti.
In pratica si tratta di una dichiarazione che viene resa in anticipo, quando il soggetto è in condizioni mentali di lucidità, nell’eventualità che, in futuro, non lo sia più, a causa di una malattia che possa ledere le sue capacità cognitive.
Dal dibattito alla legge
L’argomento del biotestamento, proprio perché riguarda la sfera strettamente individuale di una persona ed è piuttosto delicato, è stato a lungo dibattuto, soprattutto in Italia, dove (fino a poco tempo fa) non esisteva una normativa specifica al riguardo.
Per sostenere la necessità di una legge a favore del biotestamento sono nate alcune associazioni, come quella intitolata a Luca Coscioni. Tra i membri dell’associazione vi è Marco Cappato, noto per aver subito un processo (2017-2018) relativo alla sua azione di aiuto a Dj Fabo, alias Fabiano Antoniani, a recarsi in Svizzera per ottenere il suicidio assistito. L’opinione pubblica si divide tra favorevoli e contrari.
La legge sul biotestamento
Dopo anni di discussione e rinvii, il 14 dicembre 2017 in Parlamento è stata approvata la legge sul biotestamento, o testamento biologico. In pratica viene riconosciuto il diritto ad esprimere la propria volontà – in anticipo e in condizione di lucidità mentale – a non volersi sottoporre a determinate terapie e trattamenti di tipo sanitario (come le pratiche di nutrizione, idratazione e respirazione artificiale), nel caso non si fosse più in grado di autodeterminarsi.
Cosa sono le “Dat”
Le “Dat” (disposizioni anticipate di trattamento) vanno redatte per atto pubblico o scrittura privata, con sottoscrizione autenticata da notaio o altro pubblico ufficiale, o da un medico del Servizio sanitario nazionale. Le Dat sono sempre revocabili: in caso di urgenza, la revoca può avvenire a voce, alla presenza di almeno due testimoni.
Questa legge rappresenta un primo importante traguardo, però restano fuori i casi in cui la sospensione delle terapie porta ad una morte non immediata, bensì lunga e dolorosa.
Vincoli per il medico
I medici sono tenuti a rispettare le Dat e, in conseguenza di ciò, sono esentati da qualsiasi responsabilità civile o penale. I camici bianchi possono disattendere le volontà espresse nel biotestamento solamente se ciò non corrisponde più alle condizioni cliniche del malato e se, nel frattempo, sono sopraggiunte nuove cure che gli offrono concrete opportunità di miglioramento.
La normativa nel dettaglio
Ecco i punti previsti dalla legge sul bio testamento approvata definitivamente dal Senato nel Dicembre del 2017.
- Il consenso informato della persona interessata circa l’inizio o il proseguimento del trattamento sanitario.
- Il consenso prestato può essere revocato in qualsiasi momento, anche quando la revoca comporta la sospensione di trattamenti di nutrizione e idratazione artificiali.
- La normativa vieta qualsiasi tipologia di accanimento terapeutico.
- Il medico deve rispettare la volontà del paziente di proseguire o meno il trattamento sanitario. Tuttavia gli viene concesso il diritto di essere obiettore di coscienza.
- Tra medico e paziente può essere stabilita una “pianificazione condivisa delle cure”, che nel corso della malattia può sempre essere aggiornata, su suggerimento del medico o su richiesta dello stesso paziente.
Biotestamento ed eutanasia
Vi è differenza tra bio testamento, eutanasia e suicidio assistito. Nel termine “eutanasia” rientrano gli interventi sanitari sia attivi che passivi, aventi l’obiettivo di interrompere la sofferenza di una persona malata allo stato terminale di una malattia. Il consenso deve essere previo.
Oggi nel nostro Paese tale pratica costituisce un reato punibile dagli artt. 579 (omicidio del consenziente) e 580 (istigazione o aiuto al suicidio) del codice penale.
L’eutanasia “passiva” (intesa come sospensione dei trattamenti sanitari e cure mediche) è invece un diritto sancito nell’articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana.
Biotestamento e suicidio assistito
Il suicidio assistito è una tipologia di eutanasia che viene attuata direttamente dalla persona interessata. Essa inoltra la richiesta di avere il farmaco per porre fine alla propria esistenza. E’ prevista l’assistenza da parte di terzi nelle fasi del ricovero che precedono la somministrazione vera e propria.