Differenze tra eutanasia e suicidio assistito

Il tema dell’eutanasia e del suicidio assistito è un tema delicato dai molteplici risvolti filosofici, religiosi, psicologici, morali ed etici. Per tutti questi aspetti è un tema che ciclicamente appare di prepotenza nelle cronache sia nazionali che internazionali. E quando lo fa, scatena immancabilmente dibattiti e confronti in ogni ambiente. Solo alla fine del 2017 in Italia c’è stata una prima legge che ha regolamentato alcuni aspetti sul testamento biologico (o biotestamento). In questo articolo ci limitiamo ad analizzare brevemente e in modo oggettivo la differenza tra i due termini: eutanasia e suicidio assistito.

Eutanasia - Piergiorgio Welby
Piergiorgio Welby (1945-2006) – Il suo caso di Eutanasia fu uno dei più noti in Italia. Welby si impegnò fortemente per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico in Italia e per il diritto all’eutanasia. Fu co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni.

La morte non è la cosa peggiore che possa capitare a chi si imbatte nella sclerosi laterale amiotrofica. Di gran lunga peggiore, almeno per me, è il fatto di dover comunicare per iscritto o tramite un sintetizzatore vocale, dato che, in tale patologia, sono interessati anche i muscoli che rendono possibile il parlare. (LUCA COSCIONI)

Eutanasia

La parola eutanasia, deriva dal greco e significa, “buona morte“. Con il termine “eutanasia“, viene indicato il percorso che porta alla morte di un paziente la cui qualità di vita è gravemente compromessa da particolari patologie e menomazioni.

Il paziente decide così di porre fine al suo stato doloroso prediligendo l’intervento, generalmente da parte di un medico, attraverso un’iniezione di un farmaco definito letale che pone fine alla sua agonia. L’eutanasia presuppone quindi un ricovero da parte del paziente in una struttura adeguata, la preparazione delle sostanze letali e la gestione tecnica/legale del post mortem.

La tematica della somministrazione della morte era già oggetto di controversie fino dagli albori della medicina. Sin dai tempi storici il termine eutanasia veniva usato, negli antichi scritti romani dell’età imperiale, da Svetonio che narrava la morte dell’imperatore Antonino Pio raccontando:

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si congedò come per andare a dormire a guisa di sonno dolce e tranquillo.

Questo concetto venne ripreso poi agli inizi del XVI secolo dal filosofo inglese Francis Bacon. Nel suo saggio “Progresso della conoscenza” (Of the Proficience and Advancement of Learning), Bacon invitava i medici a non dimenticarsi dei casi dei pazienti più disperati. Li invitava altresì ad aiutare i più sofferenti a lasciare il mondo terreno nel modo più indolore possibile. Il filosofo in ogni caso, con il termine eutanasia, intendeva divulgare il concetto esplicito di dare la morte, ma auspicando che questa sopraggiungesse in modo “naturale” e che non fosse dolorosa.

Suicidio assistito - Fabiano Antoniani
Fabiano Antoniani (1978-2017) – Il suo caso di morte assistita, per la quale si è recato in una clinica svizzera, nel 2017 ha acceso il dibattito politico e non.

Suicidio assistito

Si definisce invece suicidio assistito un tipo di intervento passivo che coadiuva il paziente verso la sua scelta, in quanto, in questo caso, il medico collabora con il paziente malato. E’ quest’ultimo che decide di porre fine alla sua vita a causa di gravi patologie, menomazioni fisiche e psicologiche.

Nel caso dei suicidi assistiti la decisione finale di morire spetta al paziente stesso. E’ lui che chiede al medico di prescrivergli il giusto mix di farmaci letali che pongono fine alla sua esistenza. Non si ricorre all’aiuto di soggetti terzi. Occorre comunque specificare che, nei casi più gravi, come i malati che presentano patologie quali la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) o impossibilitati a bere, è il paziente stesso che usa i limitati movimenti che il proprio corpo gli permette.

Per quanto limitato, si fa in modo che riesca a innescare un meccanismo  capace di comandare la siringa che inietta nel sondino, il fatidico mix di sostanze letali che lo inducono a terminare le sue sofferenze.

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Stefano Moraschini

Stefano Moraschini lavora sul web dal 1999. Ha fondato Biografieonline.it nel 2003. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. È degustatore professionale e giudice internazionale di birre. Copywriter e storyteller, aiuta le persone a posizionarsi sul web raccontando la loro storia. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, LinkedIn, Twitter, Facebook.

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