Battaglia di Sedan. L’evento che segnò l’inizio della storia contemporanea
Ci sono episodi che, più di altri, determinano conseguenze sul futuro della storia e degli assetti geografici dei territori. Uno di questi è la Battaglia di Sedan, che ebbe luogo fra il 31 agosto ed il 2 settembre 1870 tra Prussia e Francia.
Secondo l’autorevole giudizio di alcuni storici studiosi lo scontro definitivo avvenuto al confine con il Belgio, durante la guerra franco-prussiana del 1870, ha segnato l’inizio della storia contemporanea. Di fatto, la sconfitta francese che derivò da tale episodio bellico ha condotto al tramonto dell’Europa così come era stata definita con il Congresso di Vienna nel 1815.
Approfondimento
Il luogo: Sedan
Il luogo in cui si svolse la battaglia, Sedan, si trova su una penisola del fiume Mosa, e per chi arriva dalla Germania rappresenta un’entrata che conduce facilmente a Parigi (per questo i Tedeschi ci torneranno di nuovo durante il Secondo conflitto mondiale).
I 3 momenti fondamentali della Battaglia si Sedan del 1870
L’episodio bellico di Sedan è incentrato su tre principali momenti:
- il 19 luglio 1870, quando l’imperatore francese Napoleone III dichiarò guerra alla Prussia;
- il 2 settembre 1870 quando avvenne la sconfitta francese a Sedan;
- il 10 maggio 1871, data in cui venne stipulato il Trattato di Francoforte tra Germania e Francia.
Germania (Prussia) e Francia
All’indomani della Battaglia di Sedan l’equilibrio dell’Europa dell’epoca venne completamente sconvolto: da un lato c’era la Francia, debole e in balìa delle sue fragilità; dall’altro la Germania, che aveva unificato gli stati del Nord e del Sud in un unico Impero forte e potente.
L’armata tedesca fu in grado di costringere le truppe francesi alla resa totale, accerchiandole completamente senza alcuna possibilità di fuga. Tra l’1 e il 2 Settembre la situazione per i Francesi fu talmente compromessa che i Tedeschi pensarono bene di aprire il fuoco e colpire la città di Sedan.
La battaglia di Sedan che si combattè tra Francia e Prussia rappresentò una vera e propria disfatta militare per i Francesi, che persero più di 17 mila uomini; circa altri 21 mila soldati furono fatti prigionieri.
La resa dei francesi
Intorno alle 16.15 del 1° settembre Napoleone III invocò la resa per affrettare la fine del combattimento. Lo stesso imperatore francese venne fatto prigioniero; in seguito fu spedito in esilio in Inghilterra.
Queste le parole scritte nella lettera consegnata dal generale Reille a Guglielmo I di Prussia sulle colline di Frenois:
Napoleone III
Se considerata sotto l’aspetto della strategia militare, quella di Sedan è un modello perfetto di battaglia di annientamento, che si concluse con l’accerchiamento e la successiva e definitiva distruzione dell’esercito contrapposto.
I motivi del conflitto
Ma quali furono le ragioni all’origine di una battaglia di tale portata, che implicò un numero esorbitante di perdite umane (soprattutto da parte dell’esercito francese)?
Sembra che tra le motivazioni addotte per “giustificare” il conflitto vi fosse la politica e, in particolare, le mire espansionistiche del cancelliere tedesco Bismarck, che inseguiva il sogno di unificare tutti gli Stati tedeschi in un unico grande stato. L’unico modo per realizzare tale ambizioso obiettivo era quello di scatenare una guerra contro la Francia, da sempre nazione nemica della Germania.
Nel 1870, in estate, il trono spagnolo vacante fu offerto ad un principe tedesco. L’iniziativa fu subito ritenuta “pericolosa” dai Francesi, in quanto capace di intaccare l’equilibrio europeo faticosamente conquistato nel tempo.
La Francia chiese quindi alla Prussia di ritirare la candidatura al trono e il re Guglielmo I accettò. Ma la Francia, non contenta, andò oltre, chiedendo la garanzia di non approvare mai in futuro la candidatura di un appartenente alla famiglia Hohenzollern. Stavolta il sovrano non accettò e mise al corrente Otto von Bismarck.
Il cancelliere fece precipitare la situazione con il dispaccio di Ems.
L’evolversi della Battaglia nei due schieramenti
Il 19 luglio 1870 la Francia dichiarò guerra alla Prussia. La Germania, presa da intenso fervore nazionalistico, si sentì per la prima volta unita in nome del comune nemico da sconfiggere. Anche gli stati più piccoli, come la Sassonia e la Baviera, mandarono i loro soldati a combattere una battaglia che in realtà poteva essere evitata.
Nonostante l’esercito francese fosse considerato tra i più forti d’Europa, già da subito cominciò a subire battute d’arresto nella sua avanzata verso est. Il generale protagonista dei movimenti francesi fu Patrice de Mac-Mahon. Proprio per fronteggiare la compagine tedesca, la Francia del generale François Achille Bazaine si affidò ai “franchi tiratori” che, celati tra i militari, attaccarono i percorsi per i rifornimenti tedeschi.
L’esercito tedesco mise in atto misure assai drastiche per fermare queste truppe illecite che mettevano a repentaglio la sicurezza dei soldati.
Il 31 agosto 1870 le truppe dei due schieramenti restarono sveglie per tutta la notte a pianificare la battaglia: da entrambe le parti c’era una tensione molto forte. Il primo obiettivo delle truppe prussiane era di occupare Bazeilles, un piccolo villaggio di 2000 abitanti, che era nelle mani delle truppe francesi.
Anche gli abitanti del villaggio si unirono ai militari francesi; ci furono anche donne e bambini a fianco dei soldati. Il villaggio venne comunque conquistato dai Tedeschi; il bilancio fu assai grave: furono 31 i civili giustiziati per mano dei Prussiani.
Dopo la caduta di Bazeilles, cominciò la seconda parte della battaglia di Sedan, che terminò con l’occupazione e la devastazione di Sedan.
I francesi si ritrovarono senza quasi più truppe su cui contare. Apparì chiaro che la fine della battaglia fu davvero vicina; non vi fu più alcuna possibilità di recuperare. Ecco quindi che sopraggiunse la resa dei Francesi.