Virus e batteri: differenze. Usiamo correttamente questi termini
La parola “virus” proviene dalla forma latina vīrus, che significa “tossina” o “veleno”. I virus sono delle entità biologiche, caratterizzate da un involucro proteico che racchiude materiale genetico (RNA o DNA) che si riproducono sostituendo il proprio corredo genetico con quello della cellula ospitante. Di conseguenza, i virus per sopravvivere e moltiplicarsi dipendono interamente dalle funzioni della cellula che li ospita.
I virus possono essere considerati utili, innocui o deleteri. Vengono considerati i maggiori responsabili di gravi malattie in organismi appartenenti a tutti i regni biologici. Esistono infatti diverse specie di virus: quelli che attaccano i batteri, le piante, gli animali, i funghi e l’uomo. Le dimensioni dei virus partono da circa 10 nm, i più grandi possono raggiungere i 450 nm.
I batteri, invece, sono dei microrganismi unicellulari procarioti, ovvero privi di un nucleo. Le loro dimensioni sono di circa pochi micrometri, ma che possono variare da circa 0,2 µm dei micoplasmi a 30 di alcune spirochete. Sono caratterizzati da una parete cellulare e, al di sotto di essa, è presente la membrana cellulare. A seconda della forma si dividono in bacilli (forma di bastoncino), Cocchi (a sfera), Vibrioni (a virgola), Spiroteche (con più curve) e Spirilli (forma a spirale). Inoltre ci sono i batteri che vivono sia in presenza che in assenza di ossigeno (aerobici e anaerobici) e, a seconda della temperatura, vengono invece classificati in mesofili, termofili e criofili o psicrofili.
Risulta essere molto complesso definire tutti le tipologie di batteri, poiché ne esistono moltissimi tipi che si differenziano anche solo per caratteristiche peculiari come la possibilità di vita in ambienti con o senza ossigeno (aerobici ed anaerobici). Molti tipi di batteri sono portatori di malattie e vengono trasmessi dagli animali, attraverso l’aria respirata, dalle ferite e dalle secrezioni. Bisogna comunque ricordare che esistono dei batteri, non patogeni, che risultano essere molto utili alle funzioni dell’organismo umano.