Van Gogh: Autoritratto con l’orecchio bendato. Analisi dell’opera

Autoritratto con l’orecchio bendato: la storia del quadro

Dopo il tragico atto dell’amputazione autoinflitta, Vincent van Gogh passò alcune settimane nella sua casa di Arles a dipingere e a curarsi. Siamo nel 1889 e il pittore sta vivendo un periodo tragico della sua esistenza. In questo suo celebre dipinto, Autoritratto con l’orecchio bendato, vediamo tutta la malinconia del suo sguardo.

Van Gogh non osserva nemmeno lo spettatore. Lo guarda di tre quarti mostrando la benda che copre la ferita dell’orecchio mozzato. La benda e l’amputazione sono forse la metafora del dipinto, perché egli mostra tutto il suo estraniamento dalla realtà che lo circonda.

Van Gogh: Autoritratto con l'orecchio bendato (Self-portrait with bandaged ear)
Autoritratto con l’orecchio bendato (Self-portrait with bandaged ear) è uno degli autoritratti più famosi di Vincent van Gogh

La sofferenza di van Gogh

E’ una realtà sociale in cui van Gogh come artista è visto e considerato un reietto, un anormale: la sua sofferenza arriva alle estreme conseguenze della mutilazione. Poi arriverà il suicidio.

Tale sofferenza è il prezzo che egli deve pagare per vivere completamente, totalmente la sua arte. A ben vedere l’olandese è il primo artista vittima dell’incomprensione; per ottenere il massimo dalla sua arte accetta il minimo durante la sua vita per poi raccogliere, postumo, un successo impressionante.

Il suo sguardo volutamente triste e distante diventa, in questo senso, uno specchio della sua anima. Così come il berretto e il cappotto chiuso fino al collo, diventano un modo per chiudersi alla realtà circostante, per definire ancora più intensamente la sua estraneità dal mondo.

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Il messaggio del quadro

Van Gogh non è mai stato uno studioso dell’espressione come messaggio palese e dunque identificabile dello stato d’animo; ma in questo dipinto possiamo intravedere un messaggio che lui steso vuole inviare ai posteri su ciò che è diventato e su quello che sta provando.

E’ un messaggio costruito attraverso la pittura con colpi decisi del pennello che quasi spezzettano il suo volto per farcelo ricostruire in ogni dettaglio della sua espressione. Proprio immaginando questo intento del pittore, l’emozione che proviamo è profonda e lacerante perché lo immaginiamo in quella stanza, al culmine della sua capacità pittorica, abbandonato da tutti. E’ solo, povero e senza quel dovuto riconoscimento che il suo immenso talento avrebbe dovuto regalargli.

Questo autoritratto con l’orecchio bendato (il titolo in inglese è Self-portrait with bandaged ear) ci mostra una tendenza differente rispetto ad altri suoi ritratti simili e dello stesso periodo: vede infatti un artista che sta chiudendo definitivamente con la società per affrontare l’ultimo e complesso viaggio artistico che lo porterà a realizzare capolavori, come ad esempio Campo di grano con volo di corvi.

Tecnica

Olio su tela

Misure

60 x 49 cm

Ubicazione

Londra, Courtauld Gallery (The Courtauld Institute of Art)

Anno

1889

Analisi dell’opera e commento video

Guarda il video per altri dettagli sul quadro.

Pannello decorativo

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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