Storia del giornale sportivo Tuttosport
Tuttosport è uno dei quotidiani sportivi più importanti d’Italia. Viene fondato il 30 luglio 1945 a Torino dal giornalista Renato Casalbore, morto nel famoso incidente aereo di Superga, e in meno di 10 anni diventa il principale competitor de La Gazzetta dello Sport e de Il Corriere dello Sport.
Il giornale nasce per essere un punto di riferimento per gli amanti del calcio, sport protagonista della cronaca. La pubblicazione, inizialmente, è due volte la settimana, poi 3, fino a diventare, a tutti gli effetti, un quotidiano nel 1951. A differenza dei due principali rivali, Tuttosport ha una dimensione molto più locale: ha un taglio nazional-popolare (sono molto famosi i suoi titoli sparati) e i primi anni è una versione sportiva de LaStampa. Si parla quindi della Juventus e del Torino, senza però trascurare le squadre più importanti d’Italia, soprattutto Milan e Inter. C’è poi una sezione dedicata agli altri sport, considerati di minor rilievo, come la Formula 1, il tennis, il basket, la moto, il rally, il volley, ecc.
Il premio European Golden Boy è stato creato da Tuttosport nel 2003 ed è un riconoscimento dedicato ai calciatori europei under 21: il giornale identifica 40 giocatori con meno di 21 anni che hanno dimostrato un particolare talento. La giuria è composta da 30 giornalisti, provenienti da 20 nazioni europee differenti. Tra i vincitori, ci sono Lionel Andrés Messi nel 2005, Alexandre Pato nel 2009 e Mario Balotelli nel 2010.
Tuttosport debutta online il 22 settembre 2008 con un sito davvero molto completo: rispecchia perfettamente la natura della versione cartacea, tanto che permette – su abbonamento – di consultare il giornale online proprio allo stesso prezzo di quello che si può acquistare in edicola.
Negli anni Tuttosport è cresciuto moltissimo e oltre alla sede torinese ha aperto alcune redazioni distaccate, a Milano, Roma e Genova. Molti direttori si sono alternati al comando, tra cui Xavier Jacobelli, Giglio Panza, Gianni Minà, Antonio Ghirelli, Paolo De Paola e Vittorio Oreggia.