San Pietro Apostolo
Pietro nasce in Galilea, è un pescatore. Il suo nome originario è Simon Pietro. Fa parte della ristretta cerchia degli apostoli di Gesù, uno dei più affezionati, tanto che dopo la crocifissione e la Resurrezione di Cristo viene nominato maestro e fondatore della Chiesa Cattolica (San Pietro è infatti considerato il primo Papa).
Si deve a lui, come a San Paolo, il grande impulso alla evangelizzazione e alla diffusione della religione cristiana tra coloro che ancora seguono il paganesimo. Le fonti sulla biografia di Pietro risalgono al Nuovo Testamento (in particolare ai Quattro Vangeli e gli Atti degli Apostoli). Sono state trovate anche due lettere che la tradizione cristiana attribuisce a lui, ma sulla cui autenticità si nutrono forti dubbi.
La solennità di San Pietro si celebra con San Paolo il 29 giugno di ogni anno. I due santi sono considerati i fondatori della Chiesa cristiana, per questo la liturgia prevede che vengano festeggiati insieme. San Pietro è il protettore dei pescatori e dei Papi.
Pare che Pietro sia l’autore di alcuni scritti apocrifi, che però non sono considerate fonti storiche attendibili. Tracce della biografia e delle opere di Pietro si rinvengono negli scritti dei Padri della Chiesa, le cui testimonianze sono state avallate anche dai ritrovamenti archeologici. Dagli Atti degli Apostoli emerge la figura di Pietro come un uomo poco colto, senza preparazione scolastica né conoscenza delle Sacre Scritture. Di certo però è il più arguto tra gli apostoli, curioso di imparare e impetuoso nei discorsi.
Nei racconti del Vangelo, infatti, Pietro chiede spesso a Gesù spiegazioni e commenti sulle parabole e su quello che accade in genere. Per esempio, in una circostanza, Pietro domanda al Maestro con quanta frequenza dobbiamo perdonare chi ci ha fatto un torto. “Sette volte?” e il Signore gli risponde: “Settanta volte sette” (che è un modo per dire “sempre”). Quando Gesù mostra ai suoi discepoli di essere in grado di camminare sulle acque, Pietro è l’unico tra i suoi a chiedergli di fare lo stesso. Non riuscendoci, si rende conto per compiere simili gesti c’è bisogno di avere una fede assoluta e totale.
Nonostante la fortissima devozione a Gesù, Pietro lo rinnega per ben tre volte durante l’arresto e la crocifissione, per poi pentirsene amaramente. Più volte il Maestro lo riprende per le sue reazioni impetuose, come quando cerca di opporsi a chi vuole catturare il Figlio di Dio. Dopo la morte di Gesù, Pietro raduna gli apostoli e i discepoli per diffondere i suoi insegnamenti, e con la discesa dello Spirito Santo (Pentecoste) ricevono nuova energia ed entusiasmo per affrontare la loro missione.
Pietro compie anche dei miracoli, fa risorgere Giaffa e Tabita dalla morte e guarisce uno storpio davanti al tempio. La morte di Pietro si colloca tra il 64 e il 67, è una delle tante vittime delle persecuzioni attuate dall’Imperatore Nerone nei confronti dei cristiani. Secondo la tradizione più antica, San Pietro viene crocifisso con la testa in giù, per suo volere, mentre a San Paolo tocca la stessa sorte fuori dalle mura di Roma.
La figura di Pietro è centrale nella storia della Chiesa cattolica: è Gesù stesso a sceglierlo come Capo della futura Chiesa di Roma “Tu sei Pietro e su questa pietra costruirò la mia Chiesa”, gli dice. E’ lui ad aver inaugurato l’istituzione che ancora oggi noi chiamiamo “Chiesa”, gerarchicamente strutturata per guidare i credenti nel loro percorso di crescita spirituale attraverso i Sacramenti.
Il corpo di San Pietro viene sepolto lì dove in seguito viene eretta la Basilica Costantiniana.